PORTO DI BRINDISI – E QUESTA SAREBBE LA FAKE NEWS? LEGGETE IL CARTELLO DI CANTIERE…

E’ bastato pubblicare semplicemente una tabella della Gazzetta Ufficiale per far scatenare un vero e proprio fuoco di sbarramento a difesa dell’operato dell’Autorità di Sistema Portuale. Almeno per quanto ci riguarda, non abbiamo alcuna intenzione di criminalizzare l’ente portuale. Anzi! Il problema è un altro: la Gazzetta Ufficiale, come avranno modo di osservare i nostri lettori nella tabella che pubblichiamo, ha riportato i dati della rimodulazione di interventi legati ai finanziamenti erogati ai porti sede di Autorità Portuale. Da tale tabella si evince che a Brindisi sono stati depennati finanziamenti per 18 milioni di euro. Punto! Il fatto che alcuni di questi interventi siano stati finanziati con altri programmi non significa che quei 18 milioni non potevano essere riassegnati proprio a Brindisi, magari per finanziare altra progettazione. Se ciò non è avvenuto la colpa non è certo di Patroni Griffi, visto che si riferisce all’operato dell’ente portuale negli anni scorsi. Ma parlare di “fake news” vuol dire affermare il falso perché la Gazzetta Ufficiale è quella che pubblichiamo e i fondi stornati a Brindisi sono proprio di 18 milioni di euro. E non è tutto. Se è vero – come affermano i “difensori” dell’ente portuale (che forse si sono addirittura autoproposti) – che il terminal di Costa Morena è stato finanziato con altri denari, allora ci devono spiegare perché il cartello di cantiere (che vi proponiamo) riporta che la gara si è svolta proprio sulla base del finanziamento riveniente dalla legge 166 del 2002 (si tratta dei soldi che ci sono stati stornati). E’ possibile che una gara possa essere assegnata (come già avvenuto) e poi, in corso d’opera, cambiare il canale di finanziamento? Ce lo dica l’Autorità di Sistema Portuale e non altri, ivi compresi candidati alla ricerca di visibilità.

Mimmo Consales

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