Il passo indietro sulla pista ciclabile che doveva sorgere in viale Aldo Moro ha fatto scuola. Infatti, il Comune di Brindisi, con propria deliberazione di giunta, ha deciso di non utilizzare un uguale finanziamento di 300mila Euro, restituendo quindi parte della somma già ricevuta, per la realizzazione di un’altra pista ciclabile, in sede non propria ma promiscua, cioè senza divisioni con la carreggiata per le auto. Parte dei tratti di strada interessati erano stati individuati in via Cristoforo Colombo e in via Bastioni Carlo V. I lavori erano stati già appaltati alla ditta Costruzioni Ferrarese s.r.l. di Gravina di Puglia. Dopo un attento sopralluogo, per acquisire ulteriori elementi di conoscenza circa l’impatto dell’opera (da sottoporre all’esecutivo), ove influente sulla fluidità e la sicurezza del traffico e sul parco parcheggi a raso dell’area interessata, per non incorrere negli errori procedurali commessi con il progetto della pista ciclabile in viale Aldo Moro, è stato evidenziato che: 1) la promiscuità tra traffico veicolare, percorso ciclabile e traffico delle linee autobus urbane ed extraurbane del servizio di trasporto pubblico locale “causa rallentamenti e lunghe code in corrispondenza delle fermate del TPL” (via Cristoforo Colombo e via Bastioni Carlo V), notoriamente aree di circolazione ad alta densità di traffico, strategiche nell’accesso al centro urbano quanto all’uscita; 2) la situazione viene classificata come molto critica in via Bastioni Carlo V, nei termini puntuali ivi esposti; 3) il percorso ciclabile integra la perdita di 61 stalli da parcheggio, praticamente in area centrale della città, in una nota situazione di carenza.
La giunta Marchionna, visto tutto questo, ha ritenuto non procedere con tale progettualità perché: 1) non fornisce i benefici ambientali sottesi in virtù di rallentamenti e code dei veicoli insistenti; 2) strozza ulteriormente la viabilità in strade anche a significativa valenza residenziale e/o lavorativa; 3) depaupera l’area in prossimità del centro di stalli-parcheggio, già insufficienti, senza che vi siano alternative di breve/medio periodo nel senso del recupero e dell’incremento.
Infine, la giunta ha dato mandato al Dirigente del Settore Civica Avvocatura di avviare specifico accertamento e approfondimento volti ad esperire eventuale azione per le responsabilità rivenienti dalla progettazione eseguita, la quale presenta tutte le criticità che, di fatto, rendono l’opera, qualora completata, di grave nocumento per l’incolumità pubblica oltre che per la viabilità.