Venerdì 9 Agosto, presso la confortevole e luminosa dimora estiva del presidente Francesco SERINELLI a Lendinuso, marina di Torchiarolo, si è tenuto, in un clima di amicizia e condivisione, il primo “Caminetto” dell’Anno Rotariano 2024-2025 del Rotary Club di Brindisi VALESIO.
Nel contesto del progetto “Incontri con l’Autore” il protagonista dell’interessante serata è stato il Fotografo, Autore e Narratore di Comunità, originario di Torchiarolo, Pio TARANTINI che ha presentato il suo libro intitolato:
“DUE CITTA’, MOLTI MARI”
una lettura fotografica delle due perle del mediterraneo Brindisi e Taranto narrate, attraverso lo sguardo e le foto dell’autore, in un progetto documentaristico sul territorio che disegna un ritratto autentico, marginale e non visibile a tutti dei luoghi e della cultura locale e racconta la storia del territorio attraverso le sue trasformazioni coinvolgendo molti operatori locali alla riscoperta di memorie, contesti ed esperienze di vita.
Dopo aver presentato l’amico d’infanzia, si sono conosciuti alla tenera età di 8 anni, oggi noto nell’ambito del panorama della Fotografia e dell’Arte Contemporanea Italiana e Internazionale, il Dottore Francesco SERINELLI ha lasciato la parola alla Dott.ssa Azzurra PERAGINE che prima ha definito il Professore Pio TARANTINI come un autore generoso che ha commutato la sua figura usando la fotografia come mezzo di esplorazione del mondo per poi accompagnarlo in un breve viaggio della sua carriera scoprendo nuove riflessioni, nuovi aneddoti e nuove sfumature di una personalità generosa, complessa e curiosa dello stare al mondo.
Negli anni 60 l’ancora ventenne artista ha lavorato su Quartieri degradati a Brindisi, un reportage sociale e tradizionale nei quartieri popolari e degradati di Brindisi, per poi passare negli anni 70 con l’opera Baracche a Cerano all’esplorazione, prima che le ruspe demolissero tutto per costruire la centrale, di un villaggio a Cerano formato da baracche costruite con materiali di fortuna, ma dipinte con i colori a pastello, all’epoca tipici delle case salentine, nel tentativo di renderlo più bello. Tra i tanti lavori degli anni 80 assumono un ruolo di rilievo, tanto da diventare un fardello per la sua carriera dato che il suo nome veniva associato esclusivamente al Salento, quello sulla Lecce Barocca e quello sull’ Arte sacra minore nel Salento nelle quali attraverso uno sguardo laico e un approccio non descrittivo ha voluto raccontare Lecce lavorando su luci e ombre.
A testimonianza del fatto che la sua carriera è cambiata parallelamente alla sua vita e al modo di viverla negli anni 90 produce il lavoro Milanopoli che racconta la sua visione di Milano critica e ricca dell’ideologia che caratterizza tutte le sue foto.
Negli anni 2000 pubblica il capolavoro Imago nel quale ha voluto porre delle domande sul nostro stare al mondo, su cosa significa e su cosa tocca fare affinché la nostra presenza nel mondo non sia vana. Nell’opera le figure sono mosse sia sugli sfondi paesaggistici che su quelli neutri, sono in movimento, quasi di passaggio, lasciando una traccia riconoscibile e nello stesso tempo sfuggente, complessa, quasi a sottolineare una dilatazione del tempo, il contrario della “cristallizzazione” tipica della fotografia. In questa pubblicazione l’autore fotografa la vita che passa: “Tutto scorre” (le figure mosse) e, nello stesso tempo “Tutto è” (i pochi elementi fissi di contesto).
La sovrapposizione di immagini, di trasformazione, partendo da una realtà piccola, come i paesaggi, è poi passata a rappresentare il mondo fino ad arrivare a immagini surreali sancendo di fatto una trasformazione della fotografia del Professore nel tentativo di dare delle risposte a delle sue domande. Il surreale viene ampiamente rappresentato nella serie Cosmogonie nella quale, attraverso delle foto prodotte in studio, cerca di dare uno sguardo sull’universo creando un mondo anti realistico, astratto, esprimendo di fatto tutta la trasversalità delle sue opere dove la fotografia passa da dei reportage realistici a quelli surreali a seconda di quello che è il suo stato d’animo come persona, professionista e artista.
Riguardo al libro “DUE CITTA’, MOLTI MARI”, presentato nel corso della serata e nel quale l’autore è riuscito a raccontare la realtà di 2 comunità, emergono due interessanti ricordi:
- A Brindisi l’incontro con i remuri, vogatori brindisini professionisti, e il pomeriggio passato sulla barca con 10 vogatori per lancia con le quali hanno attraversato il porto per poi, l’autore lo descrive quasi come un miracolo, passare dal mare alla darsena del Castello Angioino.
- A Taranto ha scoperto angoli segreti della città nella quale, grazie ad un dipendente comunale, dopo aver aperto una porticina sono entrati in un ipogeo per poi, percorrendo un cunicolo buio, arrivare ad affacciarsi sul mare con una luce che sembrava un’epifania visto dall’autore come un segno di speranza.
Terminata la presentazione il Dottore Francesco SERINELLI ha ringraziato il Professore Pio TARANTINI, la Dott.ssa Azzurra PERAGINE e la Dott.ssa Roberta MICELI CAVINO, presidente dell’Inner Wheel Porta d’Oriente di Brindisi, omaggiandoli con le TROZZELLE artistiche simbolo del Rotary Club di Brindisi VALESIO.
Notevole l’accoglienza riservata dalla Dott.ssa Fausta DE CARLO, consorte del Presidente, che ha offerto a tutti i presenti uno squisito, appetitoso e abbondante aperitivo rinforzato, arricchito da una gradevole e divertente parentesi musicale curata dal caro amico Clemente PEZZUTO.