Chi è obbligato a fare ricorso al pronto soccorso degli ospedali della provincia di Brindisi deve essere consapevole di non sapere a cosa va realmente incontro. Gli ospedali di Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni sono da tempo privi di personale medico a sufficienza e questo non consente neanche di effettuare turnazioni. Una denuncia circostanziata in tal senso è stata effettuata dal Presidente dell’Ordine dei medici Arturo Oliva, il quale intende coinvolgere anche il Prefetto su quanto sta accadendo.
Nel frattempo, si tenta di superare la crisi assumendo provvedimenti-tampone. Al Camberlingo di Francavilla Fontana, ad esempio, uno dei tre medici in servizio presso l’unità operativa complessa “Medicina e chirurgia d’urgenza” andrà in pensione e quindi bisogna correre immediatamente ai ripari. Da qui la decisione assunta dal dirigente medico del presidio, Antonio Montanile, di attivare una mobilità d’urgenza di un dirigente medico ciascuno dai reparti di chirurgia generale e di medicina interna, partendo dai medici con minore anzianità e poi facendo a rotazione. A loro andranno ad aggiungersi anche i due medici della direzione medica dell’ospedale, pur non avendo esperienza specifica nel settore della medicina d’urgenza.
E non va meglio ad Ostuni, dove nel pronto soccorso è rimasto in servizio solo un medico strutturato, mentre a Brindisi si è fatto ricorso a medici giovani ma senza specializzazioni e, da qualche settimana, anche a due medici generici pensionati che hanno un’età di 72 anni. Il tutto, senza contare che sono molti i medici ospedalieri che hanno superato le 48 ore settimanali ben oltre il periodo massimo di sei mesi consentito dalla legge 66 sulla sicurezza sul lavoro.
Insomma, la situazione è esplosiva ed è grave che si faccia di tutto per non affrontarla con estrema decisione e con il clamore che merita.