PICCHIAVA LA MOGLIE: LEI, STANCA, DENUCIA E PER LUI SCATTA PROVVEDIMENTO RESTRITTIVO

Voleva sparare lei e tutta la sua famiglia, così le intimava di tornare a casa da lui. Sì, perché lei, stanca di essere picchiata umiliata e offesa, prima di denunciare ha tentato di sottrarsi alle ire del marito tornando a casa dalla madre insieme alla figlia minorenne, ma lui l’ha trovata e prima ha tentato una riconciliazione, a cui la compagna non ha creduto, dopo il rifiuto è passato alle mani: “sei una puttana, mi fai schifo”, e, trattenendola per il braccio, con particolare rabbia e veemenza, la minacciava “sparo a te e a tutta la tua famiglia”. A quel punto lei denuncia. E’ nel mese di febbraio che la donna si reca al commissariato della città di Ostuni, ma i soprusi duravano da molto aggravati dall’abuso di sostanze alcoliche da parte dell’uomo, da tempo per giunta senza una stabile occupazione.

A gennaio scorso l’aveva presa a schiaffi sul braccio destro bloccandola sul letto e l’intervento del cognato l’aveva liberata dalla furia del marito. Il tutto dinanzi alla figlia come quella volta che l’aveva spinta contro un armadio colpendola ripetutamente con schiaffi e pugni sulla spalla.

La serie reiterata di episodi vessatori ed umilianti, così come riportato nell’eseguita ordinanza restrittiva firmata dal Giudice per le Indagini preliminari, Dottoressa Stefania De Angelis, hanno determinato nella donna “uno stato di frustrazione tale da rivolgersi all’Autorità….”proprio al fine di arginare il “ concreto, fondato ed imminente pericolo che l’uomo, ove lasciato libero di agire, potesse commettere reati ancora più gravi, mettendo seriamente a repentaglio l’incolumità della signora….”.

L’intera indagine è stata coordinata e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dottoressa Emanuela Pellegrino.

Finalmente lunedì scorso i poliziotti di Ostuni hanno dato esecuzione nei confronti dell’uomo un’Ordinanza applicativa della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla vittima con l’obbligo di mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri dalla stessa e dalla sua abitazione.

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