Piano di riordino ospedaliero: La risposta del Sindaco di Ostuni Gianfranco Coppola al Presidente Emiliano
Sono mortificato ed incredulo dopo le esternazione del presidente Emiliano che ha definito il sottoscritto come “capo rivolta” per il tanto contestato Piano di riordino ospedaliero più volte bocciato anche dalle Commissioni regionali.
Mi meraviglia che Emiliano, pur avendo vestito i panni di sindaco di Bari, non sappia che il primo dovere di un Sindaco è quello di stare al fianco dei cittadini ed è quello che ho fatto io.
Ho partecipato ad una manifestazione organizzata da un comitato per la salvaguardia dell’Ospedale assieme a sindaci di comuni limitrofi, onorevoli e consiglieri regionali che a questo punto come me potranno essere definiti “capo rivolta”.
Respingo al mittente le accuse di ostruzionismo e scarsa collaborazione. Da quando mi sono insediato, sono sostenuto da una coalizione eterogenea che vede al mio fianco il Pd in una collaborazione per il bene della città di Ostuni. E’ questo, forse, il peccato originale che mi si attribuisce.
Ho avuto contatti con i direttori Asl, Ciannamea prima e Pasqualone successivamente. Ho partecipato a tutte le riunioni organizzate dallo stesso presidente per convincerci della indispensabilità di attuare il Piano di riordino così come maturato. Ho partecipato anche a quella riunione organizzata dal presidente regionale dell’Anci, Gino Perrone, con la partecipazione di numerosi sindaci interessati. All’esito Emiliano garantì a tutti i sindaci che gli ospedali di base, pur prevedendo nel piano di riordino la trasformazione delle Unità complesse in semplici, mantengono le strutture complesse al momento esistenti.
Questo è valso per l’Ospedale di Monopoli il cui Sindaco in quella circostanza minacciò di non portare in giunta la variante per la costruzione del nuovo ospedale definito originariamente di Brindisi nord e diventato successivamente Bari sud.
Abbiamo convocato un consiglio comunale sul tema con la partecipazione del direttore generale della Asl di Brindisi, Pasqualone e successivamente il Comitato ha voluto incontrare in un incontro pubblico il dott. Ruscitti.
Esito di tutto questo la chiusura di Pediatria e Cardiologia cui seguiranno probabilmente Ortopedia e Chirurgia che già non hanno primario e che sono diventate strutture semplici dipendenti da altro ospedale.
Tutto questo lo innesto in un contesto di sperpero di denaro pubblico e, quindi arriviamo alla tanto famosa e vituperata piastra. Voglio ricordare, a chi mi ascolta ed anche al Presidente Emiliano se non fosse addentro alla problematica, che nel 1990 il Comune di Ostuni ha speso un miliardo delle vecchie lire per l’esproprio di quel terreno.
Successivamente, una volta stilato il progetto di ampliamento dell’Ospedale di Ostuni, sono stati stanziati 3,6 milioni di euro e credo ulteriori 1,6 milioni per il completamento. Completamento promesso e mai attuato; anzi sono fallite delle ditte, i lavori sono fermi e quindi stride questo ridimensionamento dell’ospedale di Ostuni con lo sperpero di denaro pubblico per la nuova piastra.
Detto questo mi sento preso in giro. Non ho tessera di partito per cui non posso contribuire probabilmente al salto di qualità di qualcuno in corsa a livello nazionale a differenza dei colleghi sindaci di Fasano, San Pietro Vernotico e Fasano, ma loro fanno il loro lavoro per la loro città e questo è quanto faccio io difendendo la mia città ed il mio territorio.
Mi sento preso in giro dal Presidente Emiliano per il problema della vasca sollevamento liquami del Pilone, mi sento preso in giro per le promesse di aiuto fattemi a settembre davanti a una moltitudine di sindaci, proprio dal Presidente Emiliano, a seguito dell’evento alluvionale eccezionale di settembre per il quale mi erano stati promessi vicinanza e mari e monti e parliamo di un piano di riassetto idrogeologico già con progetti di oltre 22 milioni di euro e altri lavori per un paio di milioni di euro già presentati in Regione – Protezione Civile. Ho ricevuto in cambio una elemosina 100 mila euro ed il territorio è ancora in quelle condizioni uscite da quell’evento alluvionale.
E poi la situazione della RSSA Pinto – Cirasino, che rischia di chiudere con 41 assistiti che si troveranno dalla sera alla mattina per strada e Dio solo sa quante volte siamo andati sia in Regione che alla Direzione generale della ASL per cercare di risolvere il problema, perché oltre che a parlare di numeri, parliamo di persone che vengono assistite e di più di 41 lavoratori che perderanno il loro posto di lavoro; se qualcuno c’è battesse un colpo sul problema.
Concludo ritenendomi come sempre a disposizione per la soluzione di tutte le problematiche del mio territorio e della provincia di Brindisi. Ho ottimi rapporti con i suoi assessori, presidente Emiliano grazie a Dio, forse al Presidente questo frangente è sfuggito.
Anche sul tema del Porto fatemi dire l’ultima parola. Nei prossimi giorni la Capitaneria di porto verrà a fare dei sopralluoghi perché c’è la necessità inderogabile ed improcrastinabile di dragaggio del porto di Villanova che potrebbe essere chiuso alla navigazione. Mi auguro che una mia ordinanza in tal senso, motivata e supportata da un esame della profondità dello stesso fatto dalla Capitaneria di Porto, non venga presa come un ulteriore elemento di esagitazione della situazione.
Io sono sempre disponibile a qualsiasi incontro con la Direzione Generale della ASL, con il Presidente Emiliano o chi per esso ma non posso considerarmi un soldatino che deve assolutamente ubbidire; io ho fatto 35 anni di vita militare, l’obbedienza è sacra, ma quando un ordine è palesemente inesatto, si può anche non obbedire a quell’ordine.
Quindi se qualcuno immaginava che io fossi il bravo soldatino che viene piazzato lì e deve stare al suo posto ha sbagliato. Io sono pronto ad avere un tavolo di confronto per la risoluzione di queste gravissime problematiche che attanagliano il territorio e vedono la Regione un po’ sorda ai nostri appelli.