Non c’è ancora nulla di definito, ma sui cittadini di Brindisi potrebbe abbattersi la mannaia dei tagli, peraltro riguardanti tutti i settori della vita pubblica. Tutto questo emerge dalle relazioni che ciascun dirigente ha elaborato per consentire al responsabile di ragioneria ed alla “politica” di definire un piano di riequilibrio che andrà approvato entro la fine dell’anno se si vorrà evitare il dissesto finanziario.
Allo stato, come già detto, si tratta di semplici ipotesi ed è evidente che sindaco ed assessori (e poi i consiglieri che voteranno il piano di riequilibrio) dovranno decidere se e cosa tagliare pur di far quadrare i conti.
Il Comune di Brindisi – non è un mistero – vive uno dei suoi peggiori periodi dal punto di vista finanziario e tutto questo è frutto di situazioni che sono andate a peggiorare con il passare degli anni, sino a giungere all’attuale condizione di pre-dissesto.
Tra le scelte ipotizzate dai diriigenti spiccano quelle riguardanti il “taglio” di servizi sociali. Si tratta di uno dei comparti che comportano le maggiori spese a carico dell’Ente. Tra le ipotesi c’è quella relativa alla chiusura dei cinque asili-nido comunali (uno gestito direttamente e quattro con contratto di appalto). Il tutto, determina una spesa annuale di 1.600.000 euro oltre Iva. Il tutto, a fronte di rette versate dalle famiglie per 430.000 euro e di un contributo regionale di 150.000 euro. Ebbene, Brindisi – in controtendenza rispetto al dato nazionale – potrebbe non garantire più questo servizio, cedendo a terzi i cinque immobili con l’obbligo di attivare asili privati. In tal modo, si risparmierebbe circa un milione di euro per le casse comunali.
Ipotizzata anche la cancellazione del contributo comunale sul canone di locazione per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Il che potrebbe comportare un risparmio di 400.000 euro. E si parla anche della possibilità di eliminare il “contributo di malattia” per chi è percettore del reddito di cittadinanza.
E la mannaia potrebbe abbattersi anche su altri servizi sociali che, pur se non obbligatori, rappresentano obiettivi imprescindibili del piano di zona.
Al momento – lo ripetiamo – sono soltanto ipotesi (Sindaco e Giunta potrebbero decidere di praticare tagli in altra direzione), ma il tempo stringe e bisogna far presto.