Si è svolta oggi, a Roma, la presentazione dei Piani industriali 2024-2027 di Eni Versalis alle Organizzazioni Sindacali Nazionali e territoriali di categoria.
L’azienda a partecipazione statale ha ribadito la volontà di disimpegnarsi, gradualmente, dall’utilizzo delle fonti fossili, ritenendo tale settore superato e non più economicamente vantaggioso.
In tal senso ha illustrato idee progettuali di riciclo chimico e meccanico, bioraffinazione, compounding e accumulatori stazionari per investimenti complessivi di circa 2 miliardi di euro sul territorio nazionale che nel prossimo quinquennio dovrebbero garantire il cambiamento definitivo delle produzioni e, secondo il programma, la riqualificazione, ove necessario, del personale in forze, con specifici percorsi formativi. Escluso dunque il ricorso agli ammortizzatori sociali.
La delegazione nazionale della FIALC CISAL ha ascoltato con interesse quanto illustrato dai vertici aziendali confidando che Eni, a differenza di altre multinazionali, continuerà ad operare nell’interesse anche dei territori in cui insiste da decenni, pur affrontando la necessità di rivedere alcuni propri assetti, ad oggi effettivamente penalizzati da fattori esterni incontrollabili quali i costi energetici ed il mercato globale.
Come organizzazione sindacale, seppure cautamente incuriositi dai proponimenti di Eni, FIALC CISAL ha espresso al tavolo e continuerà a rinsaldare nelle prossime settimane, l’irrinunciabile valore della chimica di base e di tutta la filiera ad essa collegata.
L’abbandono della petrolchimica da parte italiana equivarrebbe allo smantellamento di un sistema industriale ben più ampio di quanto si creda , dalle conseguenze e economiche e sociali di rilevanza abnorme. E questo, il governo del “Made in Italy”, a nostro modesto avviso, non se lo può permettere.
Ancora peggio se tale manovra comporterebbe poi un indiretto vantaggio per le sempre crescenti economie della spregiudicata concorrenza asiatica ed americana dove, in barba alla crociata etica tutta europea di salvare il mondo attraverso il Green deal , si procede speditamente nella occupazione si segmenti di mercato tradizionale che noi, da queste parti, rischiamo di concedere troppo frettolosamente.
Aldilà delle rispettabili riflessioni ottimistiche della politica di queste ore, restiamo decisi nel ritenere cruciale e autorevole un intervento governativo riguardo tutto questo.
Rilanciare la chimica sì, con debita considerazione delle indicazioni internazionali in tema di ambiente, ma attraverso ristrutturazioni interne ed investimenti che, per visione strategica industriale, prevedano ilprudente mantenimento di quanto in essere. Eni e Versalis, in particolare, sono la chimica di base e le produzioni alternative, per quanto considerevoli e affini al concetto di modello satellitare, non possono, al momento, garantire a pieno e a lungo termine il sostentamento delle migliaia di persone e maestranze coinvolte.
Segreteria Nazionale FIALC CISAL