Parcheggio interno all’ospedale accessibile agli utenti, l’Ordine dei Medici: “Proposta inaccettabile, rischio di congestione delle attività”

“La proposta di rendere accessibile il parcheggio interno dell’ospedale Perrino di Brindisi all’utenza è quanto mai discutibile, a rischio la corretta gestione delle attività”. E’ quanto sostiene il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva. L’idea lanciata da una associazione brindisina di aprire il parcheggio interno al nosocomio in modo indiscriminato vede fortemente contrariati gli operatori sanitari che ogni giorno sono costretti a districarsi con problemi ben più importanti. “Il voler rendere accessibile il parcheggio interno e imporre anche il pagamento a tariffa oraria di fatto metterebbe in difficoltà tutti coloro che quotidianamente svolgono servizio presso il nosocomio brindisino- dice Oliva- Immaginate che ciascun operatore sanitario debba persino pagare una gabella per lavorare tra l’altro tra mille difficoltà,  mentre qualcuno pensa di poter battere cassa anche su questo. Ma ancor più grave è il fatto che l’accesso indiscriminato potrebbe seriamente compromettere lo svolgimento delle attività creando una importante congestione. Il parcheggio interno deve rimanere accessibile a chi ne ha realmente bisogno: ai dipendenti dell’ospedale, ai pazienti, ai diversamente abili”. Al contrario la situazione potrebbe solo peggiorare. Già normalmente l’accesso al nosocomio avviene anche in orari non conformi a quelli delle visite questo perché all’interno dell’area insiste il Cup. Spesso e volentieri gli utenti “con la scusa” di accedere agli uffici eludono la sorveglianza e si introducono nei reparti. “In realtà, se qualche miglioria dovesse esser fatta – sottolinea il presidente dell’Ordine- potrebbe essere quella di mettere a disposizione dell’utenza delle navette che dal parcheggio esterno portino a quello interno. Ed ancora  spostare il Cup all’esterno della struttura ospedaliera, in modo da evitare la presenza di persone nelle corsie al di fuori degli orari di visita”.  “Piuttosto sarebbe opportuno incrementare la sorveglianza al fine di evitare e contenere gli atteggiamenti spiacevoli che spesso  sfociano in aggressioni non solo verbali ma addirittura fisiche nei confronti dei sanitari- conclude Oliva-   Proposte come questa sembrano siano  più che altro strumenti di distrazione di massa, distrazione dai veri problemi. L’attenzione, invece, va portata su altre questioni di primaria importanza. Noi medici crediamo che la sanità brindisina abbia ben altri nodi da affrontare e che siano quelli legati strettamente alla salute e alla cura dei cittadini:  la mancanza dei  posti letto ,così come prevede il Piano di riordino ospedaliero, l’assenza di Radiologia Interventistica, attività ridotta dell’Utin , la desertificazione dei servizi e l’insufficienza degli organici. Questi sono i veri problemi della sanità pubblica, quelli che incidono sulla salute e le cure. Queste sono le cause che sosteniamo, queste sono le battaglie che ci vedranno sempre in prima linea al fianco del cittadino”.

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