OSPEDALE “PERRINO” AL COLLASSO – M5S: CONSEGUENZE ANNUNCIATE DI UN PIANO DI RIORDINO FALLIMENTARE E PERICOLOSO

Da giorni gli organi d’informazione descrivono la drammatica situazione in cui versa l’ospedale Perrino di Brindisi. Parla di “disastro ampiamente annunciato” il consigliere regionale brindisino del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti: “Purtroppo questo è l’effetto di una politica che alla buona e sana pratica del dialogo ha preferito imporre decisioni in maniera autoritaria. Mi riferisco ovviamente alle scellerate decisioni prese dal Presidente Emiliano sul Piano di Riordino ospedaliero, decisioni che ancora una volta hanno penalizzato in modo drastico le nostra provincia. Il collasso dell’ospedale Perrino – evidenzia Bozzetti – era facilmente prevedibile: a fronte della chiusura in provincia di Brindisi degli ospedali di Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico è mancato, infatti, quel potenziamento dell’assistenza territoriale che sarebbe stato necessario a far fronte al prevedibile aumento della richiesta. Tutto il personale del Perrino, da solo, non può più far fronte all’emergenza con conseguenti ricadute negative anche sulla qualità del servizio offerto. Sono gli effetti di un Piano di riordino che, come più e più volte denunciato, è stato steso sulla base di calcoli ragionieristici e non sulla domanda di salute dei territori.”

Il consigliere brindisino ricorda inoltre come il Piano di Riordino, già bocciato due volte in Commissione sanità regionale, sia stato comunque poi portato avanti in maniera del tutto autoritaria dal Presidente Emiliano: Quello che è facile rilevare, a distanza di pochi mesi dall’attivazione del Piano, è il suo totale fallimento ma la cosa più grave, ed è purtroppo bene ricordarlo, è che in questo settore ogni errore commesso può generare un dramma nella società. Ultimo solo in ordine di tempo è la morte di quel povero funzionario Arpa rimandato a casa troppo presto probabilmente per un errore di valutazione, scambiando un principio d’infarto per una periartrite.”

Bozzetti, pur condividendo la lettera che la Cgil ha inviato a tutte le istituzioni, richiama tutta la politica alle sue responsabilità invitando tutte le figure istituzionali coinvolte a chiedere una revisione del Piano di riordino: “In tanti e a tutti i livelli istituzionali dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza: parlamentari locali che si sono cimentati in manifestazioni contro il piano e oggi producono interrogazioni dimenticando che sono proprio loro (il PD in quanto forza di governo sia nazionale che regionale) la causa di questo disastro; i consiglieri regionali di maggioranza della provincia di Brindisi che per un caso fortuito del destino sono espressione di quelle stesse città che oggi vedono la chiusura per i propri ospedali; tutti quei sindaci della provincia che sono stati bravi a lamentarsi ma che al momento dei fatti  hanno deciso di non  impugnare il Piano di Riordino avvalorando così le scelte regionali; il direttore generale dell’ASL di Brindisi che probabilmente avrebbe dovuto soppesare maggiormente tale decisione e prevedere le enormi criticità di un Piano che non ha minimamente tenuto in considerazione i dati epidemiologici allarmanti della nostra provincia. A questo punto sarebbe auspicabile un’inversione di rotta: tutte le figure istituzionali e non, interessate dal Piano di Riordino, facciano fronte comune chiedendo a gran voce una sua revisione magari modificando anche quelle scelte che oggi stanno mettendo a serio rischio la tenuta dell’intero sistema sanitario locale. Migliaia di cittadini – conclude – lo chiedono da mesi, la loro salute non può essere barattata con qualche mero equilibrio di bilancio.”

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