Il Fatto Il rinnovo gestionale degli Organi del Comune di Brindisi, a seguito della tornata elettorale del giugno 2018, ha indicato personale unanimemente ritenuto di ineccepibile valore sul piano della onestà e moralità e capace di portare l’Ente sulla giusta via per la realizzazione degli obiettivi primari ed urgenti avvertiti dai cittadini. In questa ottica, l’Amministrazione ha ricevuto da più parti segnali di incoraggiamento e poche sono state le voci tese a stigmatizzare, in maniera sommessa, la mancata e particolare conoscenza degli eletti di alcune specifiche norme necessari per la buona gestione di un Ente Autarchico Territoriale. E’ accaduto così, a mio modo di vedere, che questa Amministrazione, enormemente appesantita dalle rovinose e brevi gestioni commissariali (febbraio-giugno 2016 e giugno 2017-giugno 2018) e priva di soggetti di lunga e comprovata esperienza comunale, dovesse cadere nelle sabbie mobili dell’inconcludenza o peggio nella gestione di provvedimenti illegittimi, immaginando di poter uscire da detta situazione condividendo acriticamente le sole indicazioni propinate dall’Organo di esecuzione (apparato burocratico ). E’ invece a detto Organo andavano richiesti i chiarimenti urgenti dovuti per l’Assemblea consiliare in ordine alla rilevata dicotomica situazione finanziaria dell’Ente: da una parte la delibera commissariale (pur in presenza degli organi eletti) sugli equilibri di bilancio, attestante la non precarietà economica –finanziaria del Comune e società partecipate sottoscritta dai vertici dirigenziali e Collegio dei Revisori e dall’altra la contestuale avvisaglia di dissesto finanziario con la richiesta di anticipazione fondi all’Istituto tesoriere che, come è noto, produce interessi passivi e quindi danni erariali per i cittadini. La verità vera, che piglia ormai lo spunto dalla richiesta dei gruppi di opposizione, escluso il PRI, al Prefetto di commissariamento del Comune di Brindisi, potrebbe risiedere in specifiche motivazioni e trovare l’assenso anche da parte dei consiglieri di maggioranza. Sembra giunto il momento delle forti decisioni politiche ed amministrative cui consegue il dovuto riconoscimento delle individuazioni delle responsabilità degli “operatori” dellEnte. Certamente nei tre anni dell’attuale gestione amministrativa non poche sono state le occasioni di rilievo per porre termine alla consiliatura, ma è evidente che non è stato, e non è forse, questo l’obiettivo dei componenti l’Assemblea: sufficienti appaiono i sotto indicati esempi di provvedimenti per i quali non risultano attivate azioni di contrasto riconducibili a scioglimento del Consiglio: – illegittima approvazione delibera di rendiconto esercizio 2019 per mancata trasmissione obbligatoria del parere con annessa tutta la documentazione ai consiglieri in violazione del termine di cui all’art. 227, comma 2, del Tuel , dello Statuto comunale e del Regolamento comunale di contabilità. – illegittime approvazione di delibere di riconoscimento di debiti fuori bilancio non riconducibili all’art. 194 del Tuel o per il mancato parere obbligatorio al riguardo del Collegio dei Revisori. – illegittimità di delibere riguardanti l’adozione dell’istituto delle transazioni compiute nel non rispetto delle norme Tuel, per mancato parere del Collegio dei Revisori e non aderenza al regolamento di contabilità. Fra queste trova spazio la delibera giuntale n. 227 del 9/7/20 relativa al discutibilissimo schema contabile di accordo transattivo debiti/crediti, alla data del 31/12/19,fra Comune e la propria società interamente partecipata Brindisi Multiservizi. –indeterminatezza del valore relativo alla spropositata mole di contenzioso in atto ed ancorpiù la incertezza dell’ ammontare complessivo dei debiti fuori bilancio. – mancata adozione normativa dell’inventario dei beni immobili comunali che non consente tra l’altro la regolarità delle scritture contabili e la corretta chiusura del bilancio. –mancati chiarimenti chiesti dal vice procuratore generale della Corte dei Conti della Regione Puglia su presunte irregolarità nella gestione economico-finanziaria della società “Brindisi Multiservizi srl”interamente partecipata dal Comune. –non osservanza delle numerose e precise disposizioni normative –contabili richiamate per i consiglieri dal dirigente del servizio economico-finanziario dell’Ente con particolare riferimento alla violazione dell’adottato piano pluriennale di dissesto presentato alla Corte dei Conti e per il quale si è in attesa di parere. Allo stato, appare possibile ipotizzare che il Prefetto, al di là delle mancate adozioni delle delibere di bilancio per le quali sicuramente concederà, come da consolidata prassi, ulteriori giorni 20 per l’adempimento, decorso detto termine procederà allo scioglimento di questo Consiglio.
Brindisi, 04/11/2020 Franco Leoci.