Open Fiber danneggia seriamente le chianche di piazza Santa Teresa, ma non sopporta più di tanto che qualcuno denunci il gravissimo episodio. Parla di sostituzione delle chianche danneggiate e di lavori regolarmente autorizzati dal Comune. Fa finta di ignorare che esistono sistemi collaudati per rimuovere chianche di questo, senza combinare lo sfacelo a cui abbiamo assistito personalmente stamattina. Ed ignora anche che le chianche che hanno centinaia e centinaia di anni di storia non possono essere acquistate dal salumiere. Proprio per questo (ed anche a nostra tutela) vi proponiamo i gravi danni provocati alle chianche in questione.
Ecco, in ogni caso, la nota di Open Fiber:
Open Fiber intende precisare le modalità d’intervento nell’area di piazza Santa Teresa per fugare eventuali dubbi della popolazione ed evitare ogni genere di strumentalizzazione. In primo luogo, è opportuno sottolineare che il cantiere in questione – regolarmente autorizzato dall’amministrazione comunale – è presidiato da un archeologo e da personale dell’Ufficio tecnico comunale. Il contenuto tratto di chianche sottoposte alle lavorazioni necessarie alla posa dei cavi in fibra ottica, tra l’altro, è stato scelto proprio perché oggetto di altri precedenti interventi. Relativamente al cantiere Open Fiber, va specificato che le chianche vengono rigorosamente numerate prima di essere sollevate: si tratta di un’operazione particolarmente delicata e può quindi capitare che alcune delle chianche risultino danneggiate. In quest’ultimo caso, tuttavia, le chianche saranno oggetto di ulteriori interventi e rimesse regolarmente al loro posto oppure conservate dal Comune per nuove e successive lavorazioni. Nel cantiere di piazza Santa Teresa, intorno alle 16.30, è intervenuta una pattuglia della polizia municipale che ha provveduto ad acquisire copia delle autorizzazioni.
È importante infine evidenziare che, proprio ai fini della tutela del patrimonio artistico-culturale della città e così come concordato con l’amministrazione comunale, oltre l’80% delle lavorazioni eseguite da Open Fiber nel centro storico di Brindisi prevedono il riutilizzo di infrastrutture esistenti, limitando al massimo gli scavi. Open Fiber si riserva comunque ulteriori iniziative a tutela della propria immagine.