L’esame autoptico, effettuato dal medico legale Antonio Carusi, ha dato alcune risposte su quanto accaduto all’alba del 29 novembre scorso nella villa dell’ingegnere Domenico Palmisano, che ha trovato la morte per mano di un assassino che è ancora a piede libero. L’uomo, 70enne, avrebbe lottato con qualcuno prima di essere mortalmente accoltellato. Il corpo è stato trovato steso per terra supino in cucina e uno dei suoi cani vicino a vegliarlo intorno alle 21, ma la morte sarebbe sopraggiunta tra le 5 e le 10 del mattino. L’arma potrebbe essere un coltello comune, ma non è stata trovata. La porta era chiusa dall’esterno, l’assassino forse aveva intenzione di tornare, ma i parenti hanno lanciato l’allarme, preoccupati di non sentire l’ingegnere da parecchie ore, e sono giunti i soccorsi, i vigili del fuoco, che sono dovuti entrare da una finestra della casa in campagna dove ormai l’uomo si era ritirato da qualche anno.
Sul movente e l’identità dell’assassino stanno indagando i carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni e del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi.
Domenico Palmisano
Era un uomo solitario, curava i suoi cani randagi e il suo podere e non si spostava spesso per uscite fuori porta, aveva solo una bici e un’Apecar, e pochi amici.