E’ iniziato alle 9.30, davanti al Gip del Tribunale di Brindisi, Paola Liaci,, e al Pm, Raffaele Casto, l’interrogatorio di garanzia dell’avvocato Fortunato “Giovanni” Calò. L’uomo, 47 civilista di Oria, ha ucciso giovedì pomeriggio un suo cliente, Arnaldo “Fernando” Carluccio, 45enne di Torre Santa Susanna che era andato per un incontro nello studio associato di Calò: una pratica per un sinistro stradale alla base della discussione degenerata perché il cliente, secondo quanto raccontato dal legale, chiedeva ripetutamente, anche con minacce personali e alla famiglia, un anticipo sulla chiusura della pratica. Deve rispondere di omicidio e porto illegale dell’arma con cui l’ha ucciso, dato che il possesso della Beretta PX 4 Storm calibro 9×21 con cui ha sparato 15 colpi era uso sportivo, e non avrebbe mai dovuto trovarsi in quello studio. Pare, invece, che l’avvocato abbia accompagnato la madre in città a Brindisi e di ritorno, sapendo dell’appuntamento con Carluccio, sia passato a prelevare l’arma dalla propria abitazione: a confermare che l’avvocato sapeva che di lì a poco avrebbe incontrato il cliente alcuni sms. Il difensore di fiducia di Calò, Pasquale Annicchiarico, sostiene che il cliente pressasse l’avvocato chiedendo 10mila euro di anticipo e che non lesinasse minacce, sembrerebbe anche che Carluccio abbia in una occasione aggredito fisicamente l’avvocato e in un’altra gli avrebbe puntato una pistola contro, ma lo stanno verificando gli investigatori che cercano anche nel passato dei due per capire se ci fossero altre relazioni tra di loro. Il giorno dell’omicidio Carluccio era disarmato. Sul suo torace e addome l’avvocato ha esploso 15 colpi di cui 14 sono andati a segno.