Vice brigadiere Alberto De Falco e finanziere scelto Antonio Sottile. Sono due nomi che ormai sono incisi nel cuore delle fiamme gialle e dei cittadini di Brindisi. Due ragazzi con la divisa di finanzieri che la notte del 23 febbraio del 2000 persero la vita all’interno di una Fiat Punto di servizio dopo essere stati speronati da un blindato che capeggiava un’autocolonna di contrabbandieri. Il tutto, a poca distanza dal Santuario della Madonna di Jaddico, a nord della città di Brindisi, dove esiste un piccolo monumento in loro ricordo e dove ogni anno i vertici regionali e provinciali delle fiamme gialle, insieme alle autorità locali, depongono una corona d’alloro prima di partecipare ad una cerimonia religiosa.
25 anni durante i quali è cambiata la geografica del malaffare, con la sostanziale scomparsa del contrabbando di sigarette. E tutto questo porta proprio il nome di queste due vittime visto che lo Stato per la prima volta decise di reagire con tutte le sue forze, mettendo in piedi una colossale operazione denominata “Operazione Primavera”. Migliaia di servitori dello Stato passarono al setaccio le campagne del Brindisino, individuando “gubbie”, sequestrando postazioni di avvistamento ed arrestando personaggi coinvolti a pieno titolo in questo traffico, a cominciare proprio da chi si trovava all’interno del blindato che uccise Sottile e de Falco.
Da quel momento, insomma, il contrabbando finì di essere considerato un reato meno importante del mondo del malaffare e quindi fu colpito duramente dalle forze dell’ordine e dalla giustizia. Più di qualcuno fece perdere le sue tracce, mentre tutti gli altri provarono a liberarsi di scafi e di ciò che restava delle sigarette scaricate sulle nostre coste e dalle strade scomparvero i banchetti per la vendita al dettaglio delle bionde. Insomma, due vite sacrificate per restituire legalità ad una intera provincia. Ecco perché ieri come oggi Sottile e De Falco devono essere considerati a pieno titolo degli eroi.
