Partiamo da una considerazione: la sanità pubblica italiana (e meridionale in modo particolare) vive momenti di grande difficoltà. Da un lato la necessità di tagliare quanto più è possibile sui costi e dall’altro l’esigenza, manifestata dai cittadini, di avere un servizio migliore. Al direttore generale dell’Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone va riconosciuto il merito di aver affrontato i problemi più scottanti della sanità pubblica brindisina, tentando di individuare soluzioni praticabili. A volte, però, basta davvero poco per venire incontro alle esigenze del cittadino. Un nostro lettore ci segnala un problema che merita di essere approfondito. In sostanza, per effettuare prenotazioni o per comunicare disdette bisogna rivolgersi al Centro unico di prenotazione. Lo stesso è raggiungibile tramite gli sportelli, ma anche attraverso il sito internet o per telefono. Quest’ultima è sicuramente l’opzione più comoda, soprattutto per gli anziani e per chi ha difficoltà a spostarsi. L’Asl di Brindisi, però, pare non rendersi conto che ormai il telefono fisso ce l’hanno in pochissimi e che tutti – anziani compresi – sono dotati semplicemente di un più economico telefono cellulare. Il numero verde del Cup di Brindisi (800888388) è raggiungibile soltanto con il telefono fisso. Quindi chi non ce l’ha deve rinunciare. Un disagio notevole che altrove è stato annullato (vedi Asl di Lecce- 0832/1979911) mettendo a disposizione dell’utenza anche un numero accessibile attraverso i telefoni cellulari. Da qui un appello al dott. Pasqualone: offrire un servizio in più a gente in difficoltà questa volta si può fare con qualche decina di euro. Riusciamo a dare una bella notizia ai cittadini?