Piove sul bagnato in casa della Multiservizi, la società partecipata del Comune di Brindisi. Sono trascorsi solo pochi giorni dal momento in cui il Consiglio Comunale ha deciso a maggioranza di scegliere una strada parallela rispetto alla messa in liquidazione. Si tratta della “composizione negoziata”, prevista dall’articolo 12 e seguenti del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. In sostanza, si fa ricorso alla Camera di Commercio di Bari che nomina una sorta di advisor al quale spetta il compito di valutare il piano industriale e quindi di stabilire se ci sono le condizioni, congelando le situazioni debitorie, per tentare una operazione di salvataggio della società. Una scelta che comporta innanzitutto la rinuncia dei milioni di euro che dovrebbe recuperare il Comune proprio dalla BMS.
Ma si è deciso di mettere al primo posto i 150 lavoratori e quindi si è scelta questra strada.
Sta di fatto, però, che da alcune ore circola la voce – sempre più insistente – di una lettera con cui l’amministratore unico Gianvito Morelli avrebbe rassegnato le dimissioni e lo avrebbe fatto direttamente al sindaco Marchionna.
Il tutto, peraltro, senza aver prima provveduto ad inoltrare la documentazione necessaria per avviare la procedura con la Camera di Commercio di Bari.
Difficile, a questo punto, stabilire cosa potrà accadere. In teoria, si dovrebbe procedere con la nomina di un nuovo amministratore unico dopo una procedura pubblica. Ma chi accetterà di limitare il proprio operato alla gestione di una fase così difficile? Insomma, una brutta gatta da pelare per l’Amministrazione Comunale.