Mercoledì, 5 dicembre, alle 18 presso la sala Università di Palazzo Granafei Nervegna si svolgerà il convegno “Moro: Martire laico”. L’appuntamento rientra nel progetto triennale voluto dal Consiglio regionale della Puglia con determinazione dirigenziale, d’intesa con l’Anci Puglia, rivolto a Comuni, biblioteche ed associazioni culturali del territorio pugliese, al fine di mantenere viva la memoria e diffondere il pensiero del pugliese Aldo Moro: Costituente dal 1946 al 1948, Deputato dal 1948 al 1978, Ministro della Giustizia, della Pubblica Istruzione, degli Esteri e Presidente del Consiglio, vit-tima del terrorismo.
Il progetto “Moro: Martire laico” ha l’obiettivo di far conoscere ai cittadini pugliesi il pensiero ed il ruolo di Aldo Moro nella Costituente degli anni 1946-1948, dove Moro si confronta anche con i pugliesi Giuseppe Di Vittorio (PCI), sindacalista CGIL di Ce-rignola (Foggia), Ruggero Grieco (PCI), sindacalista foggiano, Giuseppe Grassi (PLI), professore universitario di Martano (Lecce), Giuseppe Codacci Pisanelli (DC), Rettore dell’Università di Lecce sui grandi temi che diventano la base della Costituzione re-pubblicana, approvata il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore l’1 gennaio 1948.
All’interno del bando della Regione Puglia il Comune di Brindisi ha dato la sua piena disponibilità per un incontro con l’onorevole Gero Grassi, componente della Commis-sione d’inchiesta sull’eccidio di via Fani, sul rapimento e la morte di Aldo Moro, dopo essere stato presentatore e relatore della proposta di legge istitutiva della Commissione stessa.
In questa occasione saranno esposte cinque lettere inedite dell’onorevole Moro (31 gen-naio 1971, 8 maggio 1972, 11 luglio 1972, 19 maggio 197, 14 agosto 1973), varie foto e l’audiocassetta del discorso tenuto a Brindisi nel 1975 da Aldo Moro sull’importanza della Scuola e sul valore della Politica, tutto donato alla Biblioteca pubblica arcivesco-vile “A. De Leo” dall’onorevole Carlo Scarascia Mugnozza nel 2003.
In quel discorso. alcune parti del quale saranno lette pubblicamente durante l’incontro di Palazzo Granafei Nervegna, Moro sosteneva di essere “venuto intenzionalmente a Brindisi. Ho scelto di essere in questa città, seppure per un brevissimo tempo, per in-dicare come io mi senta legato a tutta intera questa terra di Puglia. (…) Desideravo da tempo di dare a Brindisi un segno di attenzione e di attaccamento”.
Il tema scelto per quel discorso fu La responsabilità dell’educazione per lo sviluppo dell’uomo e della società. Una responsabilità, affermava l’onorevole Moro, condivisa da molteplici forze propriamente educative ma alla scuola era necessario dare una po-sizione di particolare rilievo nella formazione dei cittadini che dovevano sostenere le istituzioni democratiche con consapevolezza, ardore, misura e responsabilità. Una tale preparazione non poteva prescindere dalla dimensione internazionale dell’Italia i cui cittadini dovevano essere cittadini d’Europa e del mondo, diversi ma uguali. Era ne-cessario creare una civiltà di contatti, incontri e anche scontri con la consapevolezza dell’importanza dell’unità europea non in confini ristretti, ma in un’unità interconti-nentale segnata dalla libertà, giustizia e pace.
Un principio, questo, che legava a doppia mandata Aldo Moro e Carlo Scarascia Mu-gnozza per i quali “nessuno è chiamato a scegliere tra l’essere in Europa e nel Medi-terraneo, poiché l’Europa intera è nel Mediterraneo”. Entrambe si erano battuti per una presenza politica sempre più europea nel Mediterraneo in modo da tenere associati in modo sempre più complementare sul piano sia economico sia politico i paesi del bacino del Mediterraneo