Saranno 8 gli spettacoli che, dal 15 dicembre 2022 al 15 aprile 2023, andranno a comporre la Stagione teatrale 2022/2023 del Comune di Mesagne in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Sul palco del Teatro Comunale si susseguiranno artisti di fama nazionale che porteranno in scena alcuni dei nomi d’eccellenza dello spettacolo italiano: Gioele Dix, Ettore Bassi, Giorgio Pasotti e ancora Fabrizio Saccomanno, Sara Bevilacqua, Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone, Luigi D’Elia, Associazione Musica Auditorium e Teatro Koreja.
“La promozione della cultura, grazie alla raffinata immediatezza offerta dal linguaggio teatrale, resta un obiettivo istituzionale sul quale vale la pena convergere destinando progettualità e risorse preziose che torneranno indietro, come si fa con gli investimenti importanti, restituendo ulteriori occasioni di crescita civile e di supporto alla coscienza critica”, ha dichiarato il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli in occasione della presentazione del nuovo cartellone presentato in tarda mattinata a Palazzo dei Celestini.
“La programmazione e l’organizzazione di una stagione teatrale è un lavoro lungo e impegnativo che vede il Teatro Pubblico Pugliese impegnato al fianco delle amministrazioni comunali per individuare gli spettacoli più adatti al territorio, in linea con i gusti del pubblico e soprattutto stimolanti per una sua crescita individuale e collettiva. Attorno al teatro, e al suo interno, come se fosse la piazza culturale della città, si raccoglie la comunità per scambiare idee e progetti e crescere insieme. Per questo siamo davvero felici di questa nuova stagione che parte a Mesagne e di essere al fianco dell’amministrazione per questo nuovo luminoso inizio”, ha commentato Sante Levante, direttore del Teatro Pubblico Pugliese.
“La stagione si apre a pochi giorni da Natale, il15 dicembre, con l’Associazione Musicale Auditorium che porterà sul palco del Teatro Comunale “1, 10, 100 Astor”, un emozionante viaggio in musica e danza attraverso le opere più celebri dell’inventore del “nuevo tango”, che ne ripercorre il genio senza tempo e senza spazio”, ha annunciato Marco Calò, consulente alle Politiche Culturali e scolastiche, esprimendo soddisfazione per un cartellone che è il risultato di valutazioni accurate, orientato a non tradire le aspettative più esigenti e a convincere nuovi spettatori.
“La stretta collaborazione tra i soggetti coinvolti – Comune di Mesagne, Teatro Pubblico e soggetto gestore –rappresenta uno dei punti di forza, insieme alla qualità delle proposte, della programmazione teatrale offerta alla città e al territorio. Abbiamo il medesimo obiettivo, promuovere il Teatro, e lo perseguiamo gestendo al meglio le risorse di cui disponiamo e l’esperienza maturata negli anni”, ha concluso Carmelo Grassi, rappresentante del soggetto gestore del Teatro storico di Mesagne.
L’appuntamento con l’anno nuovo è il 12 gennaio con Gioele Dix in “La corsa dietro il vento – Dino Buzzati o l’incanto del mondo”. Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gioele Dix.
Si continua il 26 gennaio con Ettore Bassi in “Il mercante di luce”, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Vecchioni. Lo spettacolo, diretto da Ivana Ferri, narra del viaggio poetico di un padre e di un figlio. Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio. ‘Perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro’.
Il 18 febbraio, Teatro Koreja porta in scena “Alessandro – Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” per la regia di Fabrizio Saccomanno. Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”.
La stagione continua il 9 marzo con “Stoc ddo’ – Io sto qua” di Sara Bevilacqua. La storia di Lella, madre di Michele Fazio, colpito per errore, a soli 16 anni, durante un regolamento di conti tra clan rivali. Da quella sera, con la sola presenza di madre ferita, Lella impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”.
Il 26 marzo Giorgio Pasotti porta in scena “Racconti disumani”, uno spettacolo di Alessandro Gassman. Due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti si misurano con le parole di Franz Kafka, due “racconti disumani” per parlare, Pasotti interpretando e Gassmann dirigendo, agli uomini degli uomini. “Una relazione per un’Accademia” e “La tana”, due storie di animali, sembrerebbero, una che mette a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e facili, l’altro che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro da ogni esterno.
Il 3 aprile sarà la volta de “L’ombra di Totò” con Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone, per la regia di Stefano Reali. La storia di Dino Valdi (al secolo Osvaldo Natale) che per anni è stato controfigura, affezionata e devota di Totò. Lo spettacolo teatrale è un’intervista immaginaria, che intende tracciare una biografia non autorizzata. La vita di Totò viene raccontata in maniera assolutamente inedita da colui che ne ha rappresentato l’ombra.
Per l’ultimo appuntamento della stagione, il 15 aprile, Luigi D’elia porta in scena “La Luna e i Falò – Il tempo non muore, il cerchio non è tondo”. Lo spettacolo, liberamente ispirato all’opera di Cesare Pavese e diretto da Roberto Aldorasi, racconta di un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, che torna dopo lungo tempo nella sua terra natale. La ritrova divisa e ferita da una guerra ancora troppo vicina. Qui lui e gli amici Nuto e Cinto si ritrovano uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, lentamente si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove qualcosa non torna, nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace.
Comune di Mesagne – Assessorato Alla Cultura
Teatro Pubblico Pugliese
Teatro Comunale
Stagione teatrale 2022/23
15 dicembre 2022
Associazione Musicale Auditorium
1, 10, 100 ASTOR
ballerini Anna Paradiso & Pierpaolo Pellegrini, Gabriella Todisco & Michele Lobefaro -Compagnia Apulia Tango, gruppo musicale TANGO SONOS Antonio Ippolito – bandoneon, Nicola Ippolito- pianoforte
Un viaggio nel genio di Astor Piazzolla, a oltre 100 anni dalla nascita, e in quella danza tipicamente argentina, prima e dopo la sua rivoluzione, e in ciò che dopo la rivoluzione musicale “piazzolliana” è inevitabilmente cambiato. La sua musica è il punto di partenza dunque, ma non l’unica destinazione di questo viaggio. Il virtuosismo e lo stile dei “Tango Sonos” sarà accompagnato da due straordinarie coppie di ballerini, della Compagnia “Apulia Tango” di Bari:
Anna Paradiso & Pierpaolo Pellegrini
Gabriella Todisco & Michele Lobefaro
12 gennaio 2023
Centro Teatrale Bresciano
Gioele Dix
LA CORSA DIETRO IL VENTO
Dino Buzzati o l’incanto del mondo
con Valentina Cardinali
scene Angelo Lodi
musiche Savino Cesario
arrangiamenti Savino Cesario, Silvano Belfiore
costumi Marina Malavasi e Gentucca Bini
disegno luci Carlo Signorini
assistente alla regia Beatrice Cazzaro
audio Beppe Pelliciari – Mordente
drammaturgia e regia GIOELE DIX
in collaborazione con Giovit
Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gioele Dix La corsa dietro il vento.
Ambientato in una sorta di laboratorio letterario, a metà fra una tipografia e un magazzino della memoria, lo spettacolo attinge dal ricchissimo forziere di racconti del grande scrittore bellunese – tra cui le celebri raccolte Sessanta racconti, Il colombre e In quel preciso momento – e compone un mosaico di personaggi e vicende umane dove ognuno di noi può ritrovare tracce di sé.La corsa dietro il vento è un inedito viaggio teatrale grazie al quale Gioele Dix, ispirandosi a personaggi e atmosfere buzzatiane, parla (anche) di sé, dei suoi gusti, delle sue inquietudini, delle sue comiche insofferenze con l’ironia e il gusto del paradosso cui ha abituato il suo pubblico, condividendo il palcoscenico con Valentina Cardinali, giovane attrice talentuosa ed eclettica.
26 gennaio 2023
Tangram teatro
Ettore Bassi
IL MERCANTE DI LUCE
dall’omonimo romanzo di ROBERTO VECCHIONI
edito da Einaudi Vincitore Premio Cesare Pavese 2015 – Narrativa
adattamento e regìa IVANA FERRI
musiche originali eseguite dal vivo di Massimo Germini
voce fuori scena Patrizia Pozzi
citazioni musicali Roberto Vecchioni – W.A. Mozart
Ivana Ferri torna ad occuparsi di un teatro attento a problematiche sociali aperte e lo fa riunendo un gruppo di lavoro di rara sensibilità. “Il Mercante di luce”, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, narra del viaggio poetico di un padre e di un figlio. Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio. Il tentativo di lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità, il disamore e l’amore, la casualità di nascere oppure no, oltre tutto questo che è un frullar d’ali in una melodia alta e che ci portiamo dentro al di là del tempo dato. ‘Perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro’.
18 febbraio 2023
Teatro Koreja
ALESSANDRO
Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande
di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno, Giorgia Cocozza, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, AndjelkaVulic
regia FABRIZIO SACCOMANNO
cura del progetto e consulenza artistica Salvatore Tramacere
coproduzione Ura teatro
Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”. Alessandro è Taranto. Alessandro è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. È viaggio infaticabile nei luoghi delle frontiere e dei muri. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro. È pratica altissima di una “pietas” dello sguardo. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.
9 marzo 2023
Meridiani Perduti
Sara Bevilacqua
STOC DDO’ – IO STO QUA
drammaturgia Osvaldo Capraro
disegno Luci Paolo Mongelli
organizzazione Daniele Guarini
regia SARA BEVILACQUA
SPETTACOLO VINCITORE DE “LE VOCI DELL’ANIMA” 2022 -Premio Voce dell’Anima 2022 – Premio Sezione Teatro 2022 – Premio della Critica 2022
Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cumma’ Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.
26 marzo 2023
TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo / Stefano Francioni Produzioni
Giorgio Pasotti
RACCONTI DISUMANI
da Franz Kafka
adattamento Emanuele Maria Basso
musiche Pivio e Aldo De Scalzi
scene Alessandro Gassmann
costumi Mariano Tufano
light designer Marco Palmieri
videografie Marco Schiavoni
musicisti Aldo De Scalzi – synth, chitarra acustica, Pivio – synth, percussioni, Luca Cresta – piano, fisarmonica,
Claudio Pacini – synth, percussioni cromatiche, Edmondo Romano – clarinetto, Daniele Guerci – violino, viola, Arianna Menesini – violoncello, Dado Sezzi – percussioni
uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN
Due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti si misurano con le parole di Franz Kafka, due “racconti disumani” per parlare, Pasotti interpretando e Gassmann dirigendo, agli uomini degli uomini. “Una relazione per un’Accademia” e “La tana”, due storie di animali, sembrerebbero, una che mette a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e facili, l’altro che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro da ogni esterno.
‘’Una relazione per un’Accademia’’ è stato pubblicato la prima volta nel 1917, protagonista una scimmia che racconta come, in cinque anni, si adegua al sistema umano per uscire dalla gabbia nella quale l’hanno rinchiusa dopo la cattura e guadagnare un fac-simile di libertà; la narrazione in prima persona, divertita e distaccata, ripercorre lo studio delle abitudini degli uomini che con sorprendente facilità possono essere imitate e replicate. ’’La tana’’ è uno degli ultimi racconti dell’autore boemo Franz Kafka, è stato scritto durante la sua permanenza a Berlino nel 1923, e pubblicato postumo ed incompiuto per la prima volta nel 1931; ìrcconta del continuo, disperato sforzo intrapreso dal protagonista, per metà roditore e per metà architetto, di costruirsi un’abitazione perfetta, un elaborato sistema di cunicoli costruiti nel corso di un’intera vita, per potersi proteggere da nemici invisibili. E, nel tentativo di lasciare tutto fuori, costruisce passaggi e corridoi, e nuovi tunnel che portano al niente dei vicoli ciechi, una ricerca della sicurezza ossessiva che genera solo ansia e terrore.
3 aprile 2023
Nicola Canonico per la Good Mood
Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone
L’OMBRA DI TOTÒ
autore Emilia Costantini
scene Carlo De Marino
costumi Laura Denavesques
coreografie Lorena Noce
luci David Barittoni
adattamento e regia STEFANO REALI
“O mio dio! Ma quello è… sì quello è proprio lui…”
Napoli, 17 aprile 1967, giorno del funerale di Totò. Nella folla che si accalca lenta, accaldata, ondeggiante in piazza Mercato davanti alla Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore, un fiume di gente attonita, addolorata e scomposta rende l’estremo omaggio ad Antonio de Curtis, morto due giorni prima a Roma. La Questura parla di centoventimila persone, una ressa incredibile ma non imprevedibile, che rende difficile, quasi impedisce alla compagna dell’attore, Franca Faldini, e alla figlia Liliana di seguire la bara. Una donna col fazzoletto nero in testa lancia un grido stridulo, additando un individuo che procede lento dietro al feretro. “Sì! Oddio! È proprio lui”. Un uomo esclama: “Guardate là! Totò è vivo! Totò non è morto! è resuscitato!”. Gli fa eco un’altra popolana che stringe il rosario tra le mani… emozionata, il fiato strozzato in gola, le manca il respiro, si piega sulle gambe e sviene. Ma che sta succedendo?
Il personaggio che viene indicato è praticamente sconosciuto ai più, ma per molti anni è stato a fianco del grande attore: lo ha seguito, sostenuto e spesso sostituito, soprattutto da quando Totò divenne completamente cieco. Dino Valdi (al secolo Osvaldo Natale) ne è stato infatti la controfigura, affezionata e devota. Durante il funerale, il secondo dei tre che furono celebrati in onore del defunto, Valdi viene avvicinato da una giornalista del quotidiano Il Mattino di Napoli che, incuriosita dalle urla e dagli svenimenti, gli chiede di rilasciargli un’intervista, proprio per raccontare, a modo suo, la vita del Principe della risata. Lo spettacolo teatrale è un’intervista immaginaria, che intende tracciare una biografia non autorizzata. La vita di Totò viene raccontata in maniera assolutamente inedita da colui che ne ha rappresentato l’ombra. L’umile Dino diventa, almeno una volta nella sua vita, improvvisamente e inconsapevolmente protagonista assoluto di una storia che non è la sua. Attraverso i suoi ricordi, riemergono i fatti e i personaggi del percorso artistico e familiare, pubblico e privato, del celebre attore.
15 aprile 2023
Inti
Luigi D’Elia
LA LUNA E I FALÒ
Il tempo non muore, il cerchio non è tondo
liberamente ispirato a LA LUNA E I FALO’ di Cesare Pavese
di Luigi D’Elia
scenografia Luigi D’Elia
disegno luci Davide Scognamiglio
regia ROBERTO ALDORASI
Un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, torna dopo lungo tempo nella sua terra natale. La ritrova divisa e ferita da una guerra ancora troppo vicina. Ritrova Nuto, il vecchio amico, complice e compagno di avventure e risate. Trova un ragazzino, Cinto, che abita nella sua vecchia casa ed è capace di parlare con l’invisibile. Tutto è lì, ancora lì, eppure è abitato da Altro, sospeso in una dimensione straniante e sfocata.
Anguilla, Nuto e Cinto, uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, lentamente si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove qualcosa non torna, nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace.
Tra ricordi e vita reale, vecchi scherzi e parole sussurrate sotto la luna, lentamente scivoleranno in un sogno feroce e meraviglioso che li porterà così lontano da sfiorare, nelle maglie più luminose della memoria, un luogo sacro che va ben oltre i paesi, le identità, le Patrie.
Dopo molti anni di lavoro sul racconto della natura, D’Elia sposta il fuoco sull’umano, sulla ricerca interiore, sulle domande pressanti che hanno a che fare con il ricordare, con la memoria, privata e collettiva, approdando alla sua prima vera opera come autore. Lo fa in compagnia di Cesare Pavese, di un romanzo amato e di Roberto Aldorasi, regista e ricercatore, con il quale condivide quest’ultima creazione.
Una riscrittura del romanzo di Pavese che è un lavoro sulla memoria e l’oblio, sulle case e sulle identità, che ci fanno umani prima di tutto, sempre e perennemente in cammino. Verso cosa? Verso quale terra?