MESAGNE – COSA RESTA DELL’ORRORE DELLA SHOAH? VIAGGIO DELLA MEMORIA

Che cosa resta dell’orrore della Shoah? Viaggio della memoria ad Auschwitz Birkenau

Il viaggio della memoria ai campi di concentramento di Auschwitz Birkenau è un pellegrinaggio tra i mostruosi monumenti alla follia umana. Qui vi sono i resti visibili dell’orrore – oggetti, indumenti, spazi dove uomini, donne, bambini furono straziati dalla fame e dagli stenti, i camini da cui le loro ceneri si dispersero – e un dolore muto che resta sospeso, insieme alle parole e agli sguardi di chi osserva e prova a capire. Che cosa resta dell’orrore che fu l’Olocausto? Siamo tornati per domandarcelo, insieme ai tanti giovani che abbiamo incontrato, ad Aurora, a Giulia e a Lorenza che da Mesagne hanno preso parte al progetto “Il treno della Memoria”.

Dopo Auschwitz, prende forza la necessità di ragionare – di usare la ragione, un’operazione che rimanda al comando di ascoltare il cuore insieme all’intelletto – sulle risposte da dare oggi dinanzi all’odio per gli stranieri, a chi non è o non la pensa come noi, a tutte le forme di incalzante intolleranza che in modo prepotente pervadono il presente che ci circonda. Lo sterminio per mano nazista deve rimanere sotto gli occhi di chi resta e di verrà, perché le testimonianze viventi si assottigliano sempre più, rischiamo di rimanere soli con le debolezze e i rischi dell’oblio. La Shoah serve a dire “mai più” mentre si è capaci di riconoscere la barbarie e l’indifferenza nelle sue forme vecchie e nuove, mentre siamo pronti a contrastarle attraverso il nostro impegno quotidiano.

 

Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne

Vincenzo Sicilia, cons. com. Mesagne, delegato alle Pol. giov.

 

 

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