MARINA DI OSTUNI, TROVATI 5 PACCHI DI DROGA IN MARE: SEQUESTRO DI 34 CHILI DI MARIJUANA

Domenica scorsa grande servizio di controllo a Ostuni da parte parte degli equipaggi della Squadra Volante del Commissariato del centro cittadino e lungo la fascia costiera dove, a fronte dell’elevato indice di presenza turistica, non si sono registrati episodi criminosi tali da turbare l’ordine sociale.

Proprio nel corso delle verifiche svolte nelle zone marine e lungo gli estesi e numerosi arenili della zona in sinergia con personale di un Istituto di Vigilanza del posto, l’attenzione degli operatori veniva colta da un consistente involucro ben sigillato poco distante dalla riva.

Ritenendo che potesse trattarsi di materiale di provenienza illecita, si provvedeva a recuperalo e, giunti presso gli uffici, ad ispezionarlo onde  constatarne la natura.

Veniva appurato, pertanto, che all’interno erano presenti 5 grossi pacchi termosaldati e sottovuoto, contenenti ognuno più di 5 chili di marijuana per un peso totale di 34 chilogrammi.

Il luogo del rinvenimento della sostanza stupefacente sottoposta a sequestro penale è Diana Marina, frazione ostunese.

La droga recuperata, se immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare al dettaglio, introiti per oltre 150 mila euro.

L’attività di contrasto ai traffici illeciti di marijuana  messa in campo da parte della Polizia di Stato ha permesso di portare a segno rilevanti sequestri ed arresti negli ultimi tempi secondo un azione di prevenzione e repressione svolta quotidianamente in una cornice di raccordo e coordinamento provinciale.

Solo la Polizia di Stato di Ostuni negli ultimi tempi ha sottoposto a sequestro penale oltre 100 chili di marijuana.

A tal proposito I servizi di controllo del territorio finalizzati a frenare il fenomeno dello spaccio di droga sempre più reato impiegato dalle organizzazioni criminali per il loro finanziamento, proseguiranno ininterrottamente nei prossimi.

Tanto, al fine anche di contrastare i negativi e deleteri effetti dell’immissione sul mercato delle sostanze stupefacenti, i cui processi di “taglio” e finale confezionamento delle singole dosi per lo spaccio, possono contenere preoccupanti insidie per l’incolumità personale a svantaggio della sicurezza generale.

 

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