Macchia nuovo presidente Alpaa Puglia (piccoli produttori agroalimentari)

Antonio Macchia è stato eletto questa mattina nuovo presidente dell’Alpaa Puglia, l’Associazione sindacale di rappresentanza dei Lavoratori Produttori Agroalimentari e Ambientali, ossia delle cosiddette “figure miste” e dei piccoli produttori dei settori agricolo, alimentare e ambientale e della pesca. Si tratta di particolari figure sociali, non assimilabili alle imprese agricole, giacché oltre a essere lavoratori subordinati, autonomi, pensionati o disoccupati, sono contestualmente proprietari o conducono in proprio piccoli appezzamenti di terreno svolgendo così piccole attività autonome in campo agricolo, della trasformazione dei prodotti agricoli, della silvicoltura, della cura dell’ambiente e della pesca.

 Succede a Manuela Taratufolo, che ha guidato l’associazione negli ultimi quattro anni, “svolgendo un ottimo lavoro in raccordo con le strutture provinciali. E lei va il saluto e il ringraziamento della nostra organizzazione così come l’augurio di tutta la Cgil per questo incarico al compagno Antonio Macchia,” ha affermato il segretario regionale della Cgil pugliese, Salvatore Arnesano, che ha partecipato questa mattina ai lavori. Presenti anche il presidente nazionale Alpaa, Giuseppe Carotenuto; il segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Ligorio; il presidente del Caaf Cgil regionale, Antonio Gagliardi.

Macchia, alle spalle una lunga attività sindacale prima come delegato nel settore del Pubblico impiego, quindi segretario provinciale e poi generale della Fp Cgil di Brindisi, fino alla guida della Camera del Lavoro, dove ha concluso precedentemente il suo mandato. Nella sua relazione ha sottolineato la strategicità del settore agricolo nell’economia pugliese, “ma anche di tutela ambientale e garanzia delle produzioni che finiscono sulle nostre tavole”. Un settore che fa i conti con la nuova politica agricola europea e nazionale. “Qualità e sostenibilità sono principi ineludibili nelle scelte da fare a tutti i livelli. La centralità deve essere il territorio, in modo che modelli organizzativi e produttivi possano coniugarsi con l’attenzione all’ambiente e all’impatto del prodotto con i mercati di riferimento”. Dal sistema dei trasporti all’assetto idrogeologico, dalla tracciabilità al sistema della promozione e commercializzazione, “reclamano attenzione e impegno politico istituzionale a sostegno dei piccoli produttori. Che possono solo trarre beneficio dalla domanda dei consumatori di sempre maggiore certificazione e qualità della produzione agroalimentare”, ha sottolineato Macchia. Da coniugare con qualità anche lavorativa, con la sicurezza dei luoghi di lavoro, fino a proporre “una carta etica che passa attraverso accordi funzionali a valorizzare le produzioni”.

Dal sostegno al reddito dei piccoli produttori alla necessità di attrarre nuove generazioni che nell’agricoltura possono trovare opportunità lavorative, integrando il settore con le politiche di promozione del territorio, accoglienza, vendita diretta. “L’Alpaa continuerà a farsi carico delle istanze e bisogni dei piccoli produttori, sostenendoli in questo percorso e provando sempre a rappresentare verso le istituzioni e la politica quelle progettualità e interventi utili a mettere a valore una figura molto diffusa e che può contribuire allo sviluppo del comparto, sia dei territori che di tutto il Paese”.

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