Siamo felici di comunicare a tutti i lavoratori coinvolti che in data odierna il Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale ha definitivamente respinto le pretese avanzate da Exprivia Healthcare It spa in merito alla assunzione del personale CUP da parte di Sanitaservice Asl BR srl.
Con un’articolata sentenza ha riformato la pronuncia resa dal TAR LECCE nel dicembre 2017 ed ha affermato la piena legittimità della assunzione del personale CUP consistita “in un’adesione volontaria dei 39”, senza che venisse coinvolta Exprivia nel passaggio.
Adesso i lavoratori potranno rasserenarsi e proseguire nel loro impegnativo lavoro presso gli sportelli CUP della ASL BR.
Al netto di una vittoria che permette al personale CUP di conservare il proprio posto di lavoro senza l’alea di nuovi passaggi di gestione che avrebbero potuto destabilizzare gli attuali equilibri raggiunti, ciò che preme a noi altri sottolineare è la funzione sociale di un provvedimento di questo genere.
Come da sempre sostenuto la CGIL mira alla internalizzazione di tutti i servizi concessi in gestione esterna dagli Enti pubblici, e questo perché la gestione pubblica mira ad un servizio prioritariamente diretto all’utenza, senza che vi siano interessi intermedi che possano in qualche modo affievolire la portata del servizio stesso.
E tanto valga anche per i lavoratori addetti, i quali non essendo assoggettati a gestioni private finalizzate al profitto, possono svolgere i loro compiti con la serenità e lo spirito di abnegazione che si prestano al datore di lavoro interessato all’efficenza del servizio e non al profitto del singolo.
Abbiamo sempre creduto in questo passaggio ed ancora una volta possiamo dire di averci visto giusto.
Grazie a tutti i lavoratori che hanno creduto in noi e che ancora oggi ci danno fiducia e riteniamo giusto dare merito anche alla ASL BR che ha difeso il processo di internalizzazione dei servizi sanitari ponendo in essere il suddetto ricorso amministrativo.
La CGIL ha sempre manifestato con forza la ferma opposizione e contrarietà alla logica di esternalizzazione dei servizi che viene proposta come automatico riflesso dei vincoli finanziari, sia per affermare l’esigenza di una più compiuta riflessione sulla missione della Pubblica Amministrazione (con la conseguente negoziazione delle ricadute organizzative ed occupazionali), sia per impedire che attraverso la pratica del conferimento dei lavoratori, precari e non, a società esterne all’amministrazione d’appartenenza, possa affermarsi una strisciante deresponsabilizzazione nella gestione dei servizi pubblici, contrabbandata come unico mezzo possibile per rendere fruibili le attività ed i servizi.
Il Segretario Generale
Antonio Macchia