A Brindisi si continua a combattere con la soluzione di un problema che rischia davvero di scemare nel ridicolo. Ci riferiamo alla pista ciclabile di viale Aldo Moro i cui lavori, come è noto, furono avviati un anno e mezzo fa per poi subire numerose interruzioni, fino a giungere alla rescissione contrattuale per inadempienze della ditta appaltatrice. Il vero problema, però, che va ben oltre la mancata totale esecuzione dell’opera, scaturisce dai disagi che questa pista ciclabile sta determinando alla circolazione automobilistica sulla principale via di accesso alla città. Viale Palmiro Togliatti e viale Aldo Moro hanno subito un notevole restringimento e questo determina lunghe code di autovetture e gravi difficoltà anche per i pedoni. Circostanze, queste, che hanno messo quasi tutti d’accordo sulla inutilità di questa opera pubblica e quindi sull’inutile dispendio di risorse economiche, sia pure frutto di un finanziamento regionale.
Ma la possibile mannaia della Corte dei Conti ha fatto propendere sulla scelta meno giusta e cioè sul completamento dell’opera. E’ stato proprio il primo cittadino, alcune settimane addietro, ad affermare che la pista doveva essere completata entro il 20 giugno, pena la perdita del finanziamento.
Nuovo affidamento dei lavori – dopo il rifiuto della Brindisi Multiservizi – e cantiere dato per riattivato almeno due-tre volte.
Ad oggi, però, non si vede traccia di un operaio e i lavori di completamento non sono mai iniziati. Il che significa che non potranno in alcun modo essere completati entro il 20 giugno.
E allora, a questo punto, cosa si intende fare? E’ mai possibile che nessuno a Palazzo di Città avverta la sensibilità di fornire informazioni ai cittadini?