Troppa enfasi e poca sostanza, non c’è nulla da festeggiare dopo l’incontro avvenuto oggi a Roma per il rilascio dell’AIA alla Centrale a Carbone Enel di Cerano.
La Sindaca prima dà parere contrario all’Aia ma poi si dice soddisfatta dell’esito. Ci pare un controsenso. In merito al comunicato stampa diramato poche ore fa di fatto non chiarisce quasi nulla di quanto accaduto e pone una serie di interrogativi.
A partire da quello sulla riduzione delle emissioni massiche. Cento tonnellate all’anno di polveri in meno rispetto alla precedente sono un dato sconfortante. Con le migliori tecnologie disponibili sul mercato si potrebbe e si sarebbe dovuto da tempo fare molto meglio. A nostro avviso, invece, la Sindaca si è semplicemente accodata alle richieste del Ministero, che noi ritenevamo già insufficienti.
Ci chiediamo cosa sia previsto in merito al particolato secondario, ne hanno parlato? Ci saranno riduzioni? E le concentrazioni di emissioni nel breve periodo? Sono stati fissati limiti più stringenti?
Qui si gioca con le parole ma nulla è dato sapere sulle cose più importanti. Per non parlare della questione centraline: pura propaganda. Innanzitutto, prima di andare a Roma, sarebbe stato opportuno chiedersi se sono posizionate nel modo giusto e se sono sufficienti. Dopo di che, i dati sono già sul sito dell’Arpa e a disposizione di tutti.
Infine, la questione dei dati sanitari. Anche in questo caso la Sindaca dimostra di non conoscere l’argomento. Non sappiamo quali dati si aspettino ancora per smetterla di negare che la gente si ammala e muore per colpa del carbone. Vorremmo ricordare a lei ed al Sen. Zizza, che si diverte con le audizioni in Senato, che i dati sono noti già da tempo. Gli ultimi dati sulle centrali del Brindisino sono stati presentati a Roma durante il congresso mondiale di epidemiologia dal dottor Forastiere e dicono che la presenza di quegli impianti è causa di decessi e di aumento di patologie tumorali, cardiache e quant’altro.
Infine aberrante la mancanza di dialogo tra Comune e Regione su questioni tanto delicate. Continuiamo ad attendere che si pianifichi una definitiva exit strategy dal carbone.
È sconfortante che non si comprenda la necessità di un tavolo permanente con tutta la filiera istituzionale e con l’azienda per stabilire la dismissione dell’impianto e le opere di bonifica, facendo finalmente valere il principio europeo del “chi inquina paga” anche per ENEL.
Movimento Cinque Stelle Brindisi