Legge sul randagismo. M5S: “Prevedere requisiti preferenziali per la gestione delle associazioni animaliste”
“Non ha fallito la legge per la prevenzione del randagismo ma le Amministrazioni Comunali che in sette anni non l’hanno mai fatta applicare”. Lo dichiarano i consiglieri M5S Gianluca Bozzetti, Rosa Barone, Marco Galante, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia al termine delle audizioni in III Commissione Consiliare delle associazioni di protezione animale e di Assocanili sulle proposte di legge presentate per integrare e modificare la legge regionale n.12/95 “Interventi per la tutela degli animali d’affezione e per la prevenzione del randagismo”.
“Le audizioni di oggi confermano quanto già emerso la scorsa settimana la Regione ha già un’ottima legge per la prevenzione del randagismo, basterebbe solo farla applicare. Si modifichi il comma ritenuto illegittimo dalla Corte Costituzionale sulla gestione dei privati, prevedendo a questo punto nei bandi dei requisiti preferenziali per le associazioni animaliste, legati magari a indici di premialitá. Bisogna procedere alla stesura di un regolamento attuativo e all’introduzione di sanzioni per i Comuni e le Asl inadempienti. L’obiettivo della norma in ogni caso, anche a livello nazionale, è quello di annullare il fenomeno e, una volta raggiunto questo obiettivo, non ci sarà più l’esigenza di strutture per ospitare animali domestici randagi. Fondamentale per questo è lavorare sulla prevenzione, fino ad ora sottovalutata, come dimostrano i numeri che non evidenziano alcuna diminuzione del numero di cani randagi dal 2010 ad oggi. Dalle audizioni – concludono i cinquestelle – è emerso che se si applicassero le norme su microchippatura e sterilizzazione dei cani, il fenomeno del randagismo scomparirebbe nel giro di 3- 4 anni”.