Le storie della Brindisi Multiservizi continuano a rappresentare un problema per la città di Brindisi, soprattutto da quando è ripreso l’andazzo dei subappalti, degli incarichi professionali, delle consulenze e dei compensi “abbondanti” dell’amministratore.
Del resto, basta dare una occhiata ciò che viene pubblicato sul sito internet della società municipalizzata (a proposito, quando si deciderà l’Amministrazione Comunale a pretendere dalla BMS il rispetto delle normative sulla trasparenza attraverso la pubblicazione integrale di tutti gli atti?) per rendersi conto dei compensi e dei rimborsi elargiti all’amministratore Palasciano e dei tantissimi subappalti concessi per lavori che il Comune affida alla BMS per farli svolgere al proprio personale e non certo per far diventare la partecipata una nuova stazione appaltante (con ricorso frequente agli affidamenti diretti). A voler pensar male, è come se si fosse de localizzato il sistema della concessione di commesse per aggirare le regole più ferree che vigono nella pubblica amministrazione.
E che dire, poi, degli incarichi conferiti ad avvocati e tecnici? Ormai si spendono cifre notevoli, come se la BMS fosse in lite giudiziaria con il mondo intero…
Sta di fatto che si è tornati ai livelli di anni ed anni fa, messi pesantemente sotto accusa proprio da chi oggi si trova ai vertici dell’Amministrazione Comunale.
E tutto questo avviene nel silenzio pressocché generale, anche in prossimità dell’approvazione del bilancio in Consiglio Comunale. In quella occasione ci sarà più di qualcuno – anche nei banchi dell’opposizione – che farà bene a non pronunciare parola (e quindi a non votare) visto il coinvolgimento “familiare” nelle vicende della BMS.
E così vissero tutti felici e contenti…alle spalle dei cittadini di Brindisi.
Lino Luperti – ex Assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi