Ecco la nota di “Liberi di muoversi”:
Egregio Sig. Sindaco di Brindisi,
Le ante degli armadi hanno svegliato la città intera e, senza preoccupazione, alcuna al di al del mare un terremoto di forza 6.5 ha piegato una ridente cittadina.
Ebbene nessun terremoto si può prevedere.
Nessuna catastrofe può esserci risparmiata tranne quella della mancata prevenzione.
Cosa abbiamo in comune con Durazzo? L’inesperienza della calamità.
Ho notato l atteggiamento irrisorio della cittadinanza di fronte ad una piccola emergenza come una bomba del 1945, inesplosa, che per 70 anni e stata silente e che in confronto alla morte di 30 persone… beh di sicuro non è una vera emergenza. I
cittadini molto di loro hanno sottovalutato il rischio.
La vera sfida è resistere senza cinema fino al 15 e resistere a una domenica senza andare a zonzo per la città.
Davvero possiamo ridurre a questo un piccolo episodio del genere?
Ebbene Sindaco il territorio di Brindisi è per ragioni tecniche classificato con zona 1 bianca che nella scala dei territori ad elevata sismicità ha un rischio molto basso di essere colpita da tale catastrofe.
Perché non affrontare ora la vera prevenzione e l’educazione nel sapersi comportare in casi così drammatici?
Perché non adeguarsi alla tanto decantata politica della prevenzione che viene fuori solo in caso di lutti?
Ora è il momento.
Nelle scuole I presidi e le insegnanti saprebbero attuare un percorso di emergenza?
Non ci sono solo i terremoti, ma anche gli incendi… e altre calamità, ebbene non sarà il caso di sollecitare di dare importanza a questo aspetto e di parlare con la popolazione per far sì che…… in caso di….. Non succederà più!
Una scossa forte ha distrutto Durazzo.
È la di fronte a noi. Le sentiamo tutti le scosse di ritorno. Ma gli altri quelli che vivono nella città saprebbero attuare le regole basilari? Non prendere l’ascensore, mettersi a riparo, non fare le scale…. oppure non mettersi in macchina sotto i cornicioni, raggiungere aree di sosta all’ aperto. Parliamo di semplici regole.
SINDACO faccia tesoro delle esperienze negative di chi ha dovuto lasciare la propria città distrutta e ora vede ripetersi lo stesso schema. Non si può accettare che vengano divulgate notizie false e tendenziose sulla prevedibilità dei terremoti.
Di prevedibile c’è solo la prevenzione del pericolo e mettere in sicurezza la città.
PREVENIRE, INFORMARE, EDUCARE NON COSTA NULLA.
Rinascere il 6 aprile 2009 vuol dire esportare un modello negativo che non si deve più ripetere nemmeno per ipotesi.
Dott. ssa Marcella Mazzetti
Liberi di Muoversi – Brindisi