LEGAMBIENTE – PETROLCHIMICO, LE SFIAMMATE CONTINUE IN TORCIA

PETROLCHIMICO, LE SFIAMMATE CONTINUE IN TORCIA
Legambiente continua a ricevere segnalazioni, video e foto che testimoniano il ripetersi costante di
sfiammate in torcia nel petrolchimico di Brindisi, con l’effetto visivo verificato oggi anche ben distante dalla
torcia in centro città.
Come si sa, l’esplosione di una condotta contenente etilene ha recentemente allertato il sistema
pubblico di pronto intervento e di sicurezza e fortemente allarmato per conseguenze ambientali e sanitari,
che avrebbero potuto essere ben più serie. Dal momento in cui si è registrato questo incidente attribuito al
ciclo produttivo di versalis, troppo frequenti e non giustificabili sono state le sfiammate in torcia.
Ricordiamo, che alla combustione ed alla emissione in torcia si deve ricorrere in situazioni di emergenza,
ma ormai l’emergenza è una prassi costante, giustificata ora per ciò che viene definito un incidente
imprevedibile e molto spesso per quelle che vengono definite improvvise eruzioni nell’alimentazione
elettrica negli impianti, ma sappiamo bene che molto spesso è più “vantaggioso” per l’impresa ricorrere alla
torcia ad esempio in un processo di polimerizzazione imperfetta di etilene.
Ciò che è più grave, e lo abbiamo evidenziato recentemente ancora una volta, è il fatto che in
occasione di una revisione dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per versalis, il Ministero
dell’Ambiente abbia respinto la più che legittima ed anzi doverosa creazione all’interno del petrolchimico di
una rete a controllo pubblico di monitoraggio dell’area, che registri inquinanti fondamentali quali il
benzene e gli idrocarburi policiclici aromatici. È chiaro, infatti, che la rete pubblica di centraline esistente
non può avere una capacità di rilevamento di inquinanti e di attribuzione certa delle responsabilità degli
sforamenti dei parametri di legge, ed è altrettanto certo che l’esposizione agli inquinanti per
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) prevede soglie di rischio molto meno permissive di quelle
della legislazione italiana.
Al Sindaco di Brindisi, in quanto ufficiale di governo in materia sanitaria e quindi primo tutore della
salute pubblica, Legambiente chiede un pronto intervento per accertare cause, responsabilità ed effetti in
rapporto alle indicazioni dell’O.M.S., di queste continue sfiammate in torcia ed al Prefetto di Brindisi in
quanto rappresentante dello Stato e coordinatore dei piani di sicurezza e di emergenza, la scrivente
Associazione chiede di esercitare pienamente ed urgentemente tali poteri di coordinamento, ricordando
che Brindisi è stata una delle principali aree nazionali ad elevato rischio di crisi ambientale, uno dei primi

S.I.N. nazionali per quel che concerne la bonifica di siti inquinati, il tutto in presenza di undici impianti ad
alto rischio di incidente rilevante, ai quali è scellerato pensare di aggiungerne un dodicesimo, il deposito
costiero di G.N.L. di edison con una torcia praticamente in banchina, a Costa morena est.
Dott. Teodoro Marinazzo
Presidente Circolo Legambiente Brindisi

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