Si è tenuto, nei giorni scorsi, il Comitato Esecutivo della CISL Taranto Brindisi, presso la sede territoriale di Taranto, alla presenza del Segretario Generale Cisl Puglia Daniela Fumarola che ha concluso il dibattito seguito alla relazione introduttiva del Segretario Generale territoriale Antonio Castellucci.
L’incontro è servito ad analizzare e contestualizzare le forti criticità, così come gli sviluppi delle proposte vertenziali, riguardanti entrambi i territori.
La linea Cisl, a tutti i livelli, è che il Mezzogiorno ha pari dignità con le altre aree del Paese e se è vero che esso cresce attualmente più del Nord (rapporto Svimez), il divario in termini di occupazione e tasso di povertà – bassi salari, produttività, competitività – resta molto alto, così come allarmante ed inaccettabile è che oltre 12 milioni di persone, tra cui tantissimi pensionati con il trattamento pensionistico al minimo e tanti disoccupati, rinuncino a curarsi per difficoltà economiche.
Proseguendo il ritmo attuale, il Sud potrebbe tornare ai livelli di produzione pre crisi (2008) soltanto nel 2028, cioè 10 anni dopo il Centro-Nord. Si rafforza, anche per queste ragioni, la necessità di vere politiche di crescita in grado di programmare e strutturare investimenti per definire un grande Patto sociale, più volte rivendicato dalla Cisl confederale. Solo, infatti, attraverso un’assunzione di responsabilità di Governo e parti sociali e la condivisione di obiettivi e di strumenti, sarà possibile affrontare e vincere le sfide presenti ed andare finalmente oltre la crisi. In questo quadro, la Regione Puglia, pur sollecitata al confronto sulle varie vertenze regionali (sanità, caporalato, politiche industriali, ecc…), continua a non tener conto compiutamente l’interlocuzione invocata dal sindacalismo confederale.
La Cisl conferma la propria azione nei territori di Taranto e di Brindisi, non soltanto di protesta ma anche di proposta, impegnandosi a proseguire ed irrobustire sempre più il lavoro sinergico tra le Federazioni di Categoria, in stretto raccordo con la Confederazione (ed i rispettivi Coordinamenti), attraverso anche gli altri livelli dell’organizzazione, regionale e nazionale; e contestualmente, puntando a rafforzare il rapporto unitario con le altre OO.SS. confederali per stabilire come metodo di lavoro, il dialogo sociale ed il confronto con le Istituzioni. Vanno, inoltre, confermati gli obiettivi dello sviluppo, della conferma del sistema produttivo esistente, nessuno escluso, così come dell’efficienza ed efficacia di tutta la Pubblica Amministrazione, dell’attrattività dell’area (Zes nei Porti di Taranto e di Brindisi, Zone franche, Portualità, ecc…), della salvaguardia occupazionale (diretta, dell’appalto e indotta), dell’occupazione aggiuntiva, del buon ambiente, di politiche sociali e socio-sanitarie coerenti con le specifiche esigenze territoriali, del futuro produttivo dell’ Ilva e della centrale Enel di Cerano.
Saranno, pertanto, proseguite in maniera determinata su entrambi i territori di Taranto e di Brindisi vertenze come il caporalato, vero fenomeno criminale, e di sfruttamento di tanti uomini, donne e immigrati, che oltre al settore agricolo riguarda anche altri comparti produttivi come quello dell’edilizia. Assume coerenza, come modus operandi nei due territori, la necessità sollevata nei confronti del neo Sindaco di Taranto e, prossimamente, del Commissario prefettizio di Brindisi, di un protocollo di relazioni sindacali mediante cui rapportarsi con le OO.SS. Confederali, in ordine alla complessità delle criticità in atto, in modo da potenziare sempre più la partecipazione e la corresponsabilità con le Istituzioni locali e gli Enti pubblici territoriali.
Detto processo partecipativo deve essere rafforzato a Taranto per proseguire nel cammino finora virtuoso intrapreso con il Governo tramite il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) – dove a fronte dei 900 milioni circa disponibili ne è già stato impegnato pressoché il 50% e la restante parte, in buona parte ed è ora disponibile una significativa quota per la realizzazione del nuovo Ospedale ‘San Cataldo’ – ma anche a Brindisi per il cui territorio è in corso l’istituzione, anche in questo caso da parte del Governo, con il ministero della Coesione Territoriale e il Mezzogiorno di un Tavolo interistituzionale per lo sviluppo.
Auspicare un futuro migliore di medio-lungo periodo per i territori di Brindisi e Taranto, per la Cisl significa perseverare nel progetto di impegno comune, cioè di tutti i soggetti in campo, perché lo si realizzi effettivamente.