L’indagine “Inganno”, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile brindisina tra il gennaio e l’aprile 2013, ha permesso di risaltare all’esistenza di un “sistema” che vede extracomunitari versare ad alcuni italiani somme di denaro che oscillano tra i 400 e i 2000 Euro. La contropartita è il supporto per la presentazione delle istanze agli immigrati per il condono regolarizzazione. Le attività di indagine sono partite con l’analisi di centinaia di dichiarazioni di emersione telematicamente inoltrate allo sportello unico per l’immigrazione
Un sistema, quindi, che – secondo la formulata accusa ed in estrema sintesi – ha visto una convergenza d’intenti e di interessi tra immigrati clandestini che lavoravano in nero e operatori del sociale, professionisti e pubblici ufficiali: tutti coinvolti, a vario titolo, nelle dinamiche delittuose scoperte e contestate dall’Autorità Giudiziaria inquirente.
E’ stata così scoperta l’esistenza di 3 distinte cellule – operanti in Brindisi, San Donaci e San Pietro Vernotico – i cui componenti, per lo più in concorso tra loro nell’ambito dei rispettivi gruppi, hanno attivato un sistema secondo il quale si favoriva l’emersione dalla clandestinità di lavoratori extracomunitari irregolarmente presenti attraverso la produzione di atti falsi agli organi istituzionali competenti.
Nei giorni scorsi, a conclusione del prescritto iter procedurale, su disposizione del P.M. titolare della indagini, il Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Francesco Carluccio, gli investigatori della II Sezione della Squadra Mobile brindisina, specializzati nelle indagini sulla criminalità straniera e nel contrasto al crimine diffuso ed allo sfruttamento della prostituzione, hanno notificato ai 37 indagati – 16 italiani e 21 stranieri di varie nazionalità come Cina, Ucraina, Russia, Pakistan, Tunisia, Senegal – il documento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi dell’Avviso della Conclusione delle Indagini Preliminari, Informazione di Garanzia, Informazione sui Diritti di Difesa e nomina del difensore.