Non e’ la prima volta e non e’ accaduto solo alla manifestazione della Cgil. Accade sempre, dovunque e con chiunque provi a fare qualcosa di buono per rilanciare la città’. Pochissime persone presenti in piazza a fronte di un argomento fondamentale per la vita sociale ed economica del nostro territorio. Un argomento scottante che può rivelarsi una vera bomba sociale a Brindisi con tanti padri e madri di famiglia che resteranno senza lavoro per la chiusura di tante aziende. La Cgil, come altri, ha fatto bene a mettere in evidenza questo grosso problema. In altri tempi, alcuni anni fa, per queste gravi situazioni occupazionali scendevano in piazza migliaia di persone, di lavoratori, non decine come accade ora. Oggi in piazza ci vanno solo i tesserati, i fedelissimi, i politici, i soliti noti insomma. E fanno anche bene. Pero’ Il lavoratore comune no. Perché? I sindacati non svolgono bene il loro delicato ruolo? Non c’è’ più fiducia? C’è’ rassegnazione? I social media hanno allontanato la civile partecipazione collettiva in strada a Brindisi. Questo si. Proviamo però’ tutti a fare un vero esame di coscienza. A tutti i livelli. Civiltà e lavoro sono un binomio indissolubile per la vita di ognuno di noi. Soprattutto a Brindisi.