Il mese appena iniziato – dicembre 2024 – sarà determinante per individuare una possibile soluzione a diverse vertenze e crisi aziendali aperte nel settore industriale di Brindisi. Questioni complesse ognuna per sé stessa ma tutte accomunate da una mancata visione del futuro – industriale e di prospettiva – che da troppo tempo caratterizza il nostro territorio.
Fra tutte le vertenze il Sindacato attenziona in modo ancora maggiore quelle che trascinano con se tutto un insieme di altre realtà che offrono servizi complementari ed integrate alle attività dei siti produttivi stessi. Sono le Aziende dell’indotto, realtà che impiegano centinaia di maestranze e lavoratori a supporto delle attività degli stabilimenti più grandi e noti.
Troppo di frequente, durante le fasi di crisi, i lavoratori dell’indotto sono i più penalizzati: sono parte integrante e fondamentale a tutti gli effetti del ciclo produttivo aziendale ma godono di meno tutele sul proprio futuro rispetto ai colleghi impiegati in modo diretto dalle Aziende. Se per i propri dipendenti “diretti” i Gruppi Industriali provano ad individuare percorsi di conversione di mansioni ed incarichi, i lavoratori “dell’indotto” sono lasciati al loro destino con la giustificazione – tanto semplice quanto devastante – che non vi è più bisogno del loro supporto.
Le Aziende dell’indotto a Brindisi sono molte ed in diversi settori: dai trasporti e la logistica alle manutenzioni fino ad Aziende che lavorano di prodotti di altre Aziende, come avviene alle sinergie che insistono da decenni nel Polo Petrolchimico.
Un nome per tutti: la SIR. Questa Azienda lega le proprie attività a quella dei cicli produttivi della Centrale Enel di Cerano, come noto, in progressiva e rapida dismissione. Chi avrà a cuore il destino delle decine di lavoratori addetti? Non abbiamo citato questa Azienda a caso: il destino di questi lavoratori si decide proprio in queste settimane di dicembre, mese nel quale scade la Cassa Integrazione e per molti sarà assenza totale di entrate per sostenere la propria famiglia. Altro che regali di Natale!
Nessuna Transizione è accettabile se qualcuno rimane indietro! In modo ancora più forte se chi rimane indietro è un lavoratore che non ha alcun demerito se non l’essere in servizio durante una Transizione epocale che in una manciata di anni vuole rinnovare radicalmente – e con scelte imposte dall’alto – l’intero sistema industriale.
Il Sindacato ritiene inaccettabile che centinaia di lavoratori siano abbandonati al loro destino semplicemente perché «non più utili». Sono maestranze qualificate che chiedono di poter lavorare e che hanno il diritto di essere inclusi a pieno titolo nei nuovi percorsi progettuali e di investimento previsti per l’Industria di Brindisi.
Oltre a chiedere – sconsolati per le mancate risposte a cui assistiamo – quale sia il ruolo delle Istituzioni e dei rappresentanti di Brindisi a tutti i livelli oggi ci chiediamo anche quale sia il ruolo che intende avere in queste partite Confindustria Brindisi, l’Associazione Datoriale che ha nella propria missione la tutela e la promozione della imprenditorialità sul territorio.
Come chiediamo sempre – e continueremo con ancora maggiore forza a farlo – nell’attesa che tali percorsi siano definiti è fondamentale che nessuno rimanga senza sostentamento. È urgente e necessario prolungare gli Ammortizzatori Sociali. È urgente prendere in carico questi lavoratori e le loro famiglie. Non per spirito natalizio ma per la dignità che il lavoro ed i lavoratori meritano.
Coordinatore Provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo