L’AUTORITA’ PORTUALE “SCARICA” SUL COMITATO PORTUALE DECISIONI CHE SPETTANO AGLI UFFICI

Ci risiamo. La struttura dell’Autorità Portuale di Brindisi prova ancora una volta a scaricare sul Comitato Portuale decisioni che spettano alla struttura. Il tutto, con il solo obiettivo di addossare ad altri responsabilità che in taluni casi comportano anche dei rischi dal punto di vista patrimoniale. Per domani è stato convocato il Comitato portuale con all’ordine del giorno, tra l’altro, l’espressione di un parere relativo alla decadenza della società Damarin srl dalla concessione portuale ottenuta con atto numero 191 del 29 novembre 2013.

In sostanza, si tenta di far decidere altri su compiti ben precisi della struttura, visto che le inadempienze della società Damarin sono ben note e certificate (mancato abbattimento di manufatti abusivi, fidejussioni prestate con società assicurative risultate fallite, mancato pagamento dei canoni della concessione).

Basta leggere quanto scritto a pagina 11 dello stesso atto di concessione numero 191 del 2013: “Alla scadenza del 30 giugno 2014, senza che si siano verificate le condizioni cui è subordinato il presente atto, in relazione all’obbligo di demolire i manufatti irregolari e fatta salva la possibilità di ottenere la conformità urbanistica per gli immobili in muratura sempre nel medesimo termine, la concessione cesserà automaticamente di avere efficacia, con l’obbligo per il concessionario di liberare l’area demaniale in argomento, senza necessità di emanazione da parte dell’Ente di alcun ulteriore atto o provvedimento di notifica o intimazione di sgombero”.

E allora, sulla base di quanto scritto nell’atto concessorio, perchè oggi si chiama in causa il Comitato Portuale? Essendosi verificate tutte le condizioni per la cessazione della concessione perchè l’ufficio ha aspettato altri tre anni prima di porsi il problema di revocare la concessione? E perché la struttura chiede il parere di un Comitato ormai più che scaduto (sia pure ancora operativo)?

E non è tutto: nella delibera che domani sarà portata all’attenzione e al voto del Comitato c’è un’altra stranezza tipica di questa Autorità Portuale. Lo sgombero della Damarin dovrà avvenire in un termine non inferiore ai novanta giorni!!! Cioè non si stabilisce il termine massimo, bensì il termine minimo. Come dire: “non ve ne dovete andare prima di novanta giorni”. E a questo punto, visto che non è indicato, qual è il termine massimo entro cui devono andar via e liberare l’area demaniale? O si vuole dare il tempo ad un’eventuale società subentrante di proporre una sorta di transazione (propedeutica al subentro) all’ente portuale?

In conclusione, verrebbe da chiedersi: ma il Presidente Patroni Griffi è al corrente di tutto questo? Ha letto per bene tutti i documenti?

 

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