LA TECNOMESSAPIA FUORI DA LEONARDO, I SUOI DIPENDENTI NO

Nella giornata odierna, lunedì 16 ottobre presso la sede di Confindustria Brindisi si è tenuto un incontro tra Uilm fim fiom e Tecnomessapia srl per discutere di quello che è lo stato di crisi in cui la società cegliese versa insieme ad i suoi 177 dipendenti che risultano in Cassa iNtegrazione Guafìdagni Straordinaria, pur non avendo ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale da parte del ministero.
La Società, tramite Angelo Antelmi, ha fatto sapere che venerdì 13 ottobre ha incontrato l’ing. Facondo, responsabile di Leonardo Aerostrutture (Alenia) il quale ha garantito che nel mese di novembre 2017 verranno date alcune lavorazioni da svolgere nel capannone di Ceglie Messapica e che si tratterà quasi sicuramente del montaggio di parti aeronautiche, ma non ci è dato sapere quanto questa commessa riuscirà a impegnare i dipendenti
Nel frattempo si è anche appreso che il Ministero del Lavoro ha scritto il 2 di ottobre u.s. a Tecnomessapia chiedendo chiarimenti sulla Cassa Integrazione stessa e sul fatto che la società diretta da Antelmi sia stata sempre mono committente e pertanto l’ispettorato del lavoro di Brindisi è stato invitato dal dicastero ad eseguire una ispezione per poi poter concedere l’usufrutto dell’ammortizzatore sociale in questione, quindi i lavoratori che oggi risultano in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria sanno che se la Cigs non dovesse essere approvata dal ministero del Lavoro, la società dovrà farsi carico dell’intero importo a carico Inps a favore dei dipendenti stessi.
Sempre oggi durante l’incontro l’azienda ha fatto sapere che una trentina di dipendenti hanno chiesto la sospensione della Cigs per poter operare presso altre aziende del settore, ma la cosa più interessante è che questi dipendenti lavorano per aziende dell’indotto all’interno di Leonardo SpA o addirittura in Leonardo a Vergiate (VA) per il tramite di agenzie di somministrazione di manodopera, quindi il risultato è che in Leonardo i dipendenti di Tecnomessapia possono lavorare, la Tecnomessapia no.
A margine dell’incontro la Uilm ha chiesto a Tecnomessapia quindi cosa stia facendo per diversificare la produzione e sempre Angelo Antelmi ha risposto che stanno cercando di trovare spazio nel settore delle revisioni di elicotteri il quale risulta un mercato abbastanza florido, ma comunque bisogna che tutti i 177 dipendenti svolgano dei corsi di formazione e che venga certificata la loro professionalità da enti abilitati a farlo, in alternativa gli stessi operai non potranno essere impiegati in manutenzioni aeronautiche in cui la Tecnomessapia intende acquisire commesse in maniera autonoma, quindi, i dipendenti potranno essere qualificati, ma ci risulta che anche le aziende debbano avere delle certificazioni e Tecnomessapia in passato non ha mai pensato che questo possa interessarla e come detto più volte dalla scrivente Segreteria rimane un dilemma conoscere dove abbia reimpiegato gli eventuali utili prodotti in tutti questi anni di attività, visti anche i dati giornalistici degli ultimi giorni.
In base a quanto esposto in data odierna risulta evidente che Tecnomessapia ha un futuro tutto in salita, cosa diversa per i dipendenti, vista la loro professionalità dimostrata da anni sul campo.
La Uilm di Brindisi, riunitasi con i propri delegati a seguito dell’incontro è giunta alla conclusione che, o entro un brevissimo arco temporale si ha un progetto serio oppure non ha senso continuare a perdere tempo, la Tecnomessapia è fatta di dipendenti, di 177 famiglie di uomini e donne che hanno diritto ad avere un futuro, se la fotografia attuale non dovesse subire cambi di prospettiva bisogna lavorare a far lavorare tutti i dipendenti in Leonardo direttamente, anche perché è chiaro che Leonardo oggi se vuole manodopera già formata non può fare altro che attingere dai lavoratori che Tecnomessapia ha impiegato per anni negli stabilimenti aeronautici di Brindisi, Grottaglie e Vergiate.
Alfio Zaurito
Segr. Gen. Uilm Brindisi

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