“LA NOTTE DEI TURCHI”: FESTIVAL DEI COMUNI DELL’EX GOLFO DI BRINDISI. LE PROPOSTE DEL SINDACO DI TORCHIAROLO

A seguito della  Avviso pubblico della Regione Puglia Piiil Cultura per presentare iniziative progettuali riguardanti le attività culturali, per il triennio 2017/2019, si inserisce l’idea della manifestazione festival “La notte dei turchi” sposata dal sindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli, che la promuove alle amministrazioni comunali di Brindisi, San Pietro Vernotico, Squinzano e Trepuzzi.

Ecco l’invito/proposta di Serinelli ai colleghi, seguito da una lettera aperta:  “La manifestazione /festival che si intende proporre dovrebbe essere itinerante, coincidere con le celebrazioni delle  feste patronali che interessano :

  • Torchiarolo, festa Madonna di Galeano il lunedì di Pasqua
  • San Pietro V.co (Festa mese di San Pietro e Paolo nel mese di Giugno)
  • Squinzano e Trepuzzi ( mese di Agosto (feste di San Nicola  e  Maria SS.ma  Assunta;
  • Brindisi (settembre San Teodoro)

detta manifestazione dovrebbe durare nel tempo e nei vari anni con più edizioni;

oltre al comune di Torchiarolo, saranno coinvolte altre realtà del territorio circostante, in particolare i comuni ubicati lungo il litorale del vecchio GOLFO DI BRINDISI

(Brindisi, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Squinzano e Trepuzzi) , come da nota già rimessa ed afferente l’idea/progetto del “GOLFO DI BRINDISI”.

Per la finalità di cui sopra questo Comune intende partecipare mettendo gratuitamente a disposizione le aree che saranno location per le iniziative che si terranno sul territorio comunale, in particolare :

  • Il comprensorio dell’area archeologica di Valesio
  • la Torre “LO MUCCIO” con area circostante
  • le piazze del centro abitato e delle marine  (Canuta-Lendinuso-Torre San Gennaro- Presepe- Miramare).

 

La presente viene doverosamente trasmessa anche ai colleghi delle città di Brindisi-San Pietro Vernotico- Trepuzzi e Squinzano per quanto di rispettiva competenza.

L’occasione è propizia per rilevare che l’idea/PROGETTO che si intende proporre potrebbe aprire orizzonti nuovi  di ampio respiro in vista dei futuri sviluppi  turistico/religiosi/economico/occupazionali e sociali dei territori interessati e far conseguire agli stessi quanto già determinatosi nel nostro Salento con altra storica manifestazione estiva che ha già assunto rilievo internazionale:  La NOTTE DELLA TARANTA.

Il Progetto “LA NOTTE DEI TURCHI” potrebbe altresì estendere i propri interessi anche verso i paesi del Mediterraneo (in particolare la Turchia- luogo di origine delle scorribande operate dai turchi lungo le nostre contrade che determinarono, almeno per quanto riguarda Torchiarolo, la distruzione dell’antica Valesium) con forme di gemellaggio tese a raccordare esperienze e tradizioni diverse finalizzate alla realizzazione di un sogno comune: superare le barriere culturali/ ideologico/religiose/politiche che nel tempo hanno sempre determinato egoismi e procurato guerre, stermini nefandezze e offese alla dignità e alla libertà delle persone e dei popoli ….

considerare cioè la diversità una ricchezza per tutti in vista del conseguimento del bene comune e del ben/ESSERE delle persone affidate alla cura di chi riveste ruoli di responsabilità e di governo”.

La lettera di accompagnamento alla proposta di adesione: “Non ho avuto esitazione alcuna nell’accogliere la sollecitazione del collega di Trepuzzi (marzo 2015) … ai sindaci dei Comuni di Brindisi, San Pietro V.co, Torchiarolo e Squinzano di dar vita ad una intesa a vasto raggio in grado di mettere insieme realtà apparentemente diverse,  accomunate da vincoli di storia, cultura, tradizione; realtà che hanno la peculiarità di affacciarsi lungo la fascia costiera.

Sin dall’inizio del mio mandato (Giugno 2015) ho inteso riprendere una esperienza già sperimentata negli anni ’80, allorquando, da Sindaco, avviai, insieme con i comuni di San Pietro e Cellino San Marco, un salutare percorso per la gestione unitaria del servizio di vigilanza e pulizia arenili nelle località di Lendinuso, Presepe, Torre San Gennaro, MiraMARE, Campo di Mare.

Già allora infatti, dando vita al Consorzio per la gestione unitaria dei servizi citati, avevamo intuito che la strada da percorrere per rendere alle nostre comunità e ai nostri territori servizi efficaci, efficienti e  … a buon mercato ( cioè a costi contenuti) era quella di creare rete tra le istituzioni.

L’esperienza di quegli anni, di fatto, gettava un seme salutare che avrebbe dovuto e potuto promuovere in prospettiva sviluppo tale da porre i futuri amministratori e le comunità di raccogliere i frutti desiderati, indipendentemente dai ristretti confini geografici; ho sempre pensato che, se solo si fosse perseguita quella strada, oggi i frutti non sarebbero mancati; avrebbe peraltro preso piede una nuova cultura, in termini di mentalità finalmente aperta alla condivisione e allo spirito della nuova globalizzazione. Reputo quella scelta alquanto lungimirante specie se rapportata alle nuove disposizioni normative che orientano e, per certi versi obbligano, gli enti locali a “fare rete”.

Sono sempre stato convinto che una amministrazione, un sindaco in particolare, non può limitare il proprio impegno nella ristretta sfera della ordinarietà, che spesso ha il sapore della cura solo del consenso fine a se stesso, magari fatto di favori anche quando questi rientrano nella sfera naturale dei diritti; deve invece avere il coraggio di volare alto, il coraggio delle scelte forti, capaci di infondere sterzate salutari nel governo del proprio paese, a tutto beneficio della propria comunità, facendo quindi crescere i cittadini, anche a costo di andare contro corrente, quando le esigenze e le emergenze lo dovessero reclamare, consapevoli che andando contro  corrente spesso si conseguono importanti traguardi.

 

Mettere insieme le energie umane ed economiche oggi è fondamentale già nella sfera familiare e sociale, a maggior ragione lo è in ambito istituzionale, stretti come siamo nelle morse della crisi economica che attanaglia tutto e tutti. Nessun Sindaco può illudersi di governare la propria realtà locale facendo leva solo sulle proprie risorse umane ed economiche. Ha bisogno, già in ambito locale, del sostegno e della solidarietà di tutti i membri della famiglia comunitaria. A Torchiarolo, sin dal giorno dopo le elezioni abbiamo avviato il percorso con il mondo del volontariato, creando reti di solidarietà per fronteggiare le criticità e le emergenze.

Il compianto don Sturzo, da Sindaco di Caltagirone, sosteneva (più di un secolo fa) che solo promuovendo il valore e la cultura della “cittadinanza attiva” le comunità crescono; ciò è tanto più vero quando si parla dei Comuni. E’ del tutto evidente però che per conseguire successi esaltanti occorre avere la forza e l’umiltà di mettere in secondo piano il valore della “appartenenza” per promuovere, a vasto raggio, quello della “cittadinanza”.

All’inizio del mio mandato ho ritenuto doveroso riprendere il discorso sospeso 25 anni fa, mettendoci  insieme con i colleghi di San Pietro e Squinzano; intendimento era ed è quello di pianificare insieme non solo il governo dei grandi tempi che non hanno confini, mi riferisco per esempio alla TAP, alle pale eoliche, al flagello Xylella ecc, ma anche i normali servizi d’istituto che vanno dalla gestione comune dei servizi legati all’igiene e sicurezza sociale, all’ufficio legale, agli uffici tecnici ecc. allo stesso sviluppo reso nella programmazione dei PUG.

Dar vita ad una autentica “azienda istituzionale sovracomunale” (che non si riduca si intende a una delle tante baraccopoli politiche, giusto per collocare aspiranti al potere) significa mettere insieme energie, risorse, idee, competenze per porre le basi di uno sviluppo che avrà sicuramente prospettive di successo.

Abbiamo la fortuna, come territori, di godere di tesori naturali inestimabili, molti ancora nascosti (penso per esempio al comprensorio archeologico di Valesio) che madre natura ci ha donato: sole, terra, mare, che intinti di arte e storia …. promuovono turismo, agricoltura, archeologia. Attorno a tali autentici assi portanti dovrebbe svilupparsi l’intero comprensorio, già ricco di risorse strutturali; penso, per esempio, almeno per quanto riguarda la mia città, alla fortuna di disporre di una rete viaria di campagna completamente asfaltata ed elettrificata, penso altresì alle potenzialità delle nostre marine di accogliere serfisti da tutto il mondo) pianificando ogni risorsa per evitare che si ritorni ad essere “terreni fertili in balia di interessialtri”, semmai da colonizzare e sfruttare da parte di chi, avendo compreso che il sud Salento è ormai saturo in termini di domanda e di offerta, si sposti l’asse verso le nostre zone; non possiamo permetterci di farci trovare impreparati nei riguardi della nuova sfida che emerge ogni giorno di più.

L’idea di allargare la sfera di coordinamento anche al Comune di Brindisi significa ricostruire quel golfo naturale che ha radici nel passato, quando lungo l’intera area costiera (ne sono ancora testimoni le torri di avvistamento di primo e secondo allineamento) si consumavano gesta eroiche in eroiche battaglie messe in campo dalle comunità delle nostre città per cacciare i turchi invasori.

Sarebbe stimolante, per esempio, che attorno proprio alla storia patria delle nostre realtà si potesse dar vita alla “notte dei Turchi”, attivando un gemellaggio anche con realtà di quella terra, a significare, tra l’altro, anche  il desiderio di pace che deve emergere sempre di più tra le nostre popolazioni, specie in tempi difficili come quelli che viviamo con l’esodo degli immigrati.

La “Notte dei turchi” potrebbe divenire un evento itinerante (a tappe) da attivarsi nel corso delle stagioni primavera/estate, col coinvolgimento delle popolazioni dei 5 comuni rivieraschi chiamati, in massa, a far rivivere pezzi di storia che hanno radici nella comune Valesio.

Ci auguriamo che prevalgano i superiori interessi di ciò che ci unisce, rispetto a quelli inferiori di ciò che ci divide. Abbiamo pertanto un dovere morale, prima ancora che istituzionale, di promuovere la cultura della solidarietà tra istituzioni locali per far crescere le nostre comunità in termini culturali, perchè si possa salire ai piani superiori del nostro agire, come singoli e come comunità, atteso che, solo dai piani alti, gli orizzonti si allargano e si ha la possibilità di vedere meglio le cose, per quelle che realmente sono … condizione essenziale per programmare lo sviluppo, creare occupazione, promuovere ricchezza e soprattutto ben/Essere civile e sociale, in vista del conseguimento del vero bene comune delle nostre comunità e dei nostri territori.

Sono questi i confini di una sfida che attende soprattutto noi sindaci; non possiamo fallire perchè significherebbe che non si è stati protagonisti positivi nella crescita delle nostre realtà locali, indi protagonisti di storia.

 

Desidero ricordare che nella scelta di attivare la cultura del metterci insieme come istituzioni locali … ha inciso l’esperienza maturata a seguito della ordinanza divieto di balneazione (vissuta nella scorsa stagione estiva) che ho dovuto emettere la vigilia di ferragosto a causa delle note vicende.

Ho compreso proprio in quella occasione come un evento naturale (immissione materiale inquinato proveniente da canali sparsi su differenti territori nel mare) non poteva interessare una sola realtà, atteso che le correnti presenti nella fascia di mare hanno coinvolto, per una forza naturale, diverse realtà della nostra costa, indi le rispettive comunità.

Non potevamo pertanto immaginare di alzare muri o barriere per non esserne intaccati … dovevamo invece costruire ponti per governare al meglio gli eventi naturali … che vanno affrontati mettendosi insieme nella consapevolezza che solo l’unità crea solidarietà, rende forti e liberi. Per le ragioni e le considerazioni sopra espresse chiedo si attivi un tavolo di concertazione tra i nostri comuni perché si arrivi quanto prima a determinare scelte nella direzione auspicata, nel supremo interesse dei nostri territori e delle nostra comunità.

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