Vivono con il fiato sospeso i circa 150 dipendenti della Brindisi Multiservizi, la società partecipata del Comune, in quanto si profila un altro anno drammatico sul piano della sostenibilità economico-gestionale.
Al debito milionario accumulato fino al 31 dicembre del 2023 si aggiunge almeno un altro mezzo milione di euro di deficit accumulato nei primi sei mesi del 2024. Il che fa ritenere che a fine anno la tendenza non potrà essere modificata, tanto più perché il nuovo piano industriale non è stato più approvato dal consiglio comunale e siamo già arrivati sostanzialmente ad agosto.
Ci sono tutte le condizioni, allo stato attuale ed in mancanza di prese di posizione da parte della politica che amministra il Comune, perché si faccia ricorso all’unica soluzione possibile e cioè l’iniziativa dell’amministratore unico di affidare al tribunale il futuro dell’azienda.
Fa specie, comunque, il silenzio di queste ore delle organizzazioni sindacali perché tutti sanno benissimo che il consiglio non affronterà l’argomento e che ormai è tardi per ipotizzare qualsiasi percorso di salvataggio. A meno che non sia sopraggiunta la rassegnazione e quindi la speranza che i servizi vengano privatizzati con l’assorbimento del personale di riferimento grazie ad una forma di clausola sociale.
Adesso, visto che è in carica un nuovo esecutivo, si attende chiarezza sull’intera vicenda, a beneficio dei dipendenti e degli stessi cittadini.