L’azienda si chiama Jindal Films Europe Brindisi ed il pacchetto di maggioranza è detenuto da un colosso indiano. Qualche anno fa ha scelto proprio Brindisi per raddoppiare gli impianti di produzione, avendo conquistato nuovi segmenti di mercato. Ma non è stata una scelta casuale, né dettata semplicemente dalle capacità di attrazione del territorio brindisino. Più semplicemente, in Puglia, più che altrove, la Jindal avrebbe avuto la possibilità di investire utilizzando anche denaro pubblico italiano e pugliese più in particolare. Tra le prime sei aziende beneficiarie di questi finanziamenti (erogati con i contratti di programma e con i programmi integrati di agevolazione) figura anche la Jindal. La nuova linea di imballaggi richiede un investimento di circa cinquanta milioni di euro, di cui ben 12 di parte pubblica. Il tutto, in cambio di nuovi posti di lavoro e soprattutto del coinvolgimento dell’imprenditoria locale nella realizzazione dei nuovi impianti. Ma ben presto (sia pure nel silenzio generale, compreso quello di numerose organizzazioni sindacali) ci si è resi conto che non era tutto oro quello che luccicava. Spazio per le imprese locali ce n’è stato ben poco e chi ha avuto la fortuna di aggiudicarsi un appalto o un subappalto ha dovuto sottostare a condizioni inaccettabili. Ci risulta che in molte occasioni sia stato applicato un costo del lavoro di 17 euro all’ora, compresi gli oneri per la sicurezza. Una condizione che non consente di assicurare la presenza nel cantiere di manovalanza particolarmente qualificata.
E ciò che meraviglia è la carenza di controlli sul cantiere da parte dell’Ispettorato del Lavoro, così come di altri organismi deputati alla verifica delle condizioni di sicurezza. Così come meraviglia il silenzio della stessa azienda, così avulsa dal territorio che la ospita e che si è messo a disposizione per favorire questo nuovo investimento. Non conosciamo le condizioni di lavoro applicate in India. Sta di fatto che lo stabilimento della Jindal di Brindisi si trova sul territorio italiano e quindi valgono le regole e le tutele italiane. Qualcuno, a questo punto, si ricordi di farle rispettare.