LA FONDAZIONE DEL TEATRO VERDI INVESTE IN CULTURA. PRESENTATE DUE NUOVE INIZIATIVE

Presentate due nuove iniziative della Fondazione del Nuovo Teatro verdi di Brindisi. Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore al teatro Francesca Scatigno e il direttore artistico del Teatro Verdi Carmelo Grassi. Si tratta di “Dietro le quinte” e de “La scena dei ragazzi”, attraverso cui si vuole avvicinare al teatro ancora tanti brindisini, a partire dagli studenti. L’assessore Scatigno ha sottolineato gli sforzi dell’Amministrazione Comunale per continuare ad investire in cultura.

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Ecco la nota ufficiale della Fondazione del Teatro con tutti i particolari sulle singole iniziative:

Due iniziative che affiancano il programma degli spettacoli serali. Il Teatro Verdi di Brindisi si apre al pubblico pensando a forme di fruizione del teatro diverse dalla classica proposta del cartellone. L’offerta si arricchisce e si diversifica, una traccia segnata dall’assessore al Teatro Francesca Scatigno, che in questi mesi ha lavorato per favorire il più possibile l’apertura della struttura alla città. Uno sforzo condiviso che ha prodotto due differenti iniziative: da una parte «Dietro le quinte», una rassegna di visite guidate nel teatro, degustazioni proposte da aziende del territorio, infine performance teatrali di compagnie brindisine. Il tutto a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Dall’altra «La scena dei ragazzi», di fatto una riedizione per la Fondazione Nuovo Teatro Verdi che ripropone gli spettacoli in matinée per gli studenti del territorio e un’offerta di attività formative destinato alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.

 

I due programmi sono stati presentati questa mattina alla stampa nella sala conferenze del complesso ex Scuole Pie, alla presenza dell’assessore al Teatro Francesca Scatigno e del direttore artistico del Teatro Verdi Carmelo Grassi.

 

«Ogni iniziativa che attiviamo – ha detto Francesca Scatignoè diretta ad affermare il teatro nella vita della città. Il teatro rappresenta uno dei veicoli di crescita delle città e le due iniziative che presentiamo viaggiano in parallelo. “Dietro le quinte” è la riscoperta dei luoghi del teatro e dei talenti brindisini cui vogliamo offrire una vetrina-simbolo, dall’altra “La scena dei ragazzi” è la città del futuro che impara ad andare a teatro e leggere la scena».

 

«Ringrazio le compagnie del territorio che hanno voluto aderire a “Dietro le quinte” – ha continuato Carmelo Grassie le associazioni che mi affiancheranno nei tour delle visite guidate. È la città che lavora per la città, è un modo per riportare al centro il teatro con tutte le sue potenzialità. Quello che fa anche l’altra iniziativa, “La scena dei ragazzi”, che però guarda al domani. Il domani del teatro e degli spettatori che continueranno a venire al Verdi».

 

«Dietro le quinte»

«Dietro le quinte» è in programma con cinque appuntamenti da dicembre ad aprile. Una iniziativa pensata sulle tracce di «Teatri aperti», l’open day voluto dal Ministero dei beni e delle attività culturali lo scorso 22 ottobre e che a Brindisi ha riscosso una larga partecipazione di pubblico. Ora un calendario dedicato con un sabato al mese (ore 19) da dicembre ad aprile. Il Verdi apre dunque le porte e lo fa con una formula originalissima che mescola gli artisti e le aziende del territorio: sullo sfondo le visite guidate tra i luoghi del teatro, il gigante di acciaio e di vetro sospeso sulla storia millenaria della nostra città. Un tour, condotto direttamente dal direttore artistico del Teatro Verdi, Carmelo Grassi, con il supporto degli esperti di Eliconarte e della Pro Loco di Brindisi, che guiderà alla scoperta della “macchina teatrale” per conoscere i retroscena degli spettacoli e le diverse fasi necessarie alla messa in scena di uno spettacolo. L’occasione ideale per chi desidera gettare l’occhio e mettere il piede negli ambienti del teatro, alcuni misteriosi altri tecnologici, che in genere sono inaccessibili al pubblico. Così i camerini, individuali e collettivi, il sottopalco, il dedalo di corridoi interni e il palcoscenico diventano le tappe di un sorprendente percorso dietro le quinte.

 

I visitatori potranno assistere ad alcune brevi performance messe in scena da artisti brindisini in luoghi inusuali, diversi dal classico palcoscenico, che hanno aderito all’iniziativa a titolo gratuito così come le aziende con la degustazione dei loro prodotti. Si comincia sabato 10 dicembre con Gabriele Cagnazzo di «Tenrock Theater Circus», la scuola di arti circensi di Brindisi che si cimenterà in una coreografia di danza sui trampoli. Dopo il circo-teatro, il 7 gennaio sarà la volta della musica con un programma della scuola «Girolamo Frescobaldi» di Brindisi e un momento dedicato al belcanto con il trio formato da Andrea Scigliuzzo (baritono), Maria Meerovich (soprano) e Paola Negro (pianoforte). Si continua a spaziare tra i generi, così il 4 febbraio la rassegna si declina in danza con «Il rumore dell’amore», ispirato a Paolo e Francesca e agli innamorati contemporanei, creazione di Vito Alfarano, coreografo-danzatore di Brindisi e direttore della compagnia «AlphaZTL», la sua una lunga carriera costellata di riconoscimenti nazionali ed internazionali. Il 4 marzo è il primo sabato del mese e la rassegna fa capolino sulla prosa con la prova d’attore di Marcantonio Gallo del «TeatroDellePietre», una pièce dal titolo «EssereNonEsserci, gli Amleti impossibili». La rassegna scollina ad aprile, il primo giorno del mese, con un testo scritto e letto da Mimmo Tardio dal titolo «Madeleine», scrittura ispirata a un romanzo di Marcel Proust nel quale il protagonista lega i suoi ricordi al sapore di un biscotto inzuppato nel tè.

 

L’ingresso alle cinque aperture è gratuito. È tuttavia necessario prenotarsi al numero della biglietteria: 0831 562 554 (dal lunedì al venerdì, esclusi i festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19).

 

Insomma, il Teatro Verdi di Brindisi diventa sempre più teatro della città, rivela i suoi luoghi segreti per diventare simbolo di comunità, non solo ideale ma vissuto concretamente al di qua e al di là delle quinte: lo spirito dell’iniziativa si ispira, del resto, a una frase di Paolo Grassi, un insegnamento da tenere costantemente presente: «Il Teatro è un diritto e un dovere per tutti. La città ha bisogno del Teatro. Il Teatro ha bisogno dei cittadini».

 


«La scena dei ragazzi»

Una proposta basata sulla qualità, plurale nei linguaggi e nei contenuti, aperta alla ricerca e sempre disponibile a mettersi in discussione nel rapporto con il pubblico. È «La scena dei ragazzi», che propone un percorso articolato tra spettacoli, laboratori e progetti di formazione e informazione teatrale. La Fondazione incontra ancora una volta il Teatro Pubblico Pugliese per proporre sei titoli in cartellone, progetti educational, tra laboratori, incontri e progetti formativi per gli studenti e gli insegnanti. Proposte per tutte le fasce d’età, dai piccoli dell’infanzia fino ai ragazzi delle secondarie. Un viaggio tra i classici nell’universo molteplice della produzione per l’infanzia, nella danza e nella musica. E ancora, la magia del sogno, i perché dei più piccoli, l’amico immaginario, il piacere del gioco, le avventure di animali-bambini alla scoperta del mondo che li circonda. Temi forti come l’amicizia, la paura, l’abbandono, le domande sul senso della vita. «La scena dei ragazzi» offre ai bambini e ai ragazzi strumenti di conoscenza e confronto con la realtà e occasioni per affrontare gli argomenti studiati in classe con la pratica del teatro.

 

Sei, dunque, gli spettacoli della rassegna. «Concerto fragile» è uno spettacolo di Antonio Catalano nel quale due attrici interagiscono con i bambini in un “mondo fragile” fatto di suoni che nascono dalla natura e di rumori che si trasformano in delicate armonie di vento, di stelle, di neve. Nella «Bottega dei giocattoli» ci sono la bambola più bella, quella invidiosa, un soldatino geloso, una mamma cattiva e una buona fata, giostre e macchinine: giocattoli che si animano di vita propria e che abitano da sempre le fantasie dei bambini. Liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino, «Nel bosco addormentato» è il mondo come ci è stato raccontato, malato di povertà e conflitti, mentre la bella è il risveglio della volontà e del sogno. «Diario di un brutto anatroccolo» mescola teatro e danza per indagare il tema della diversità e dell’integrazione centrando a pieno il senso dell’opera di Andersen. Un piccolo cigno, creduto anatroccolo, compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di se stesso e del proprio posto nel mondo. «Dalla parte del lupo» invita a riflettere e a guardare la realtà con occhi nuovi: un modo diverso di raccontare la favola di «Cappuccetto rosso» che rivaluta un personaggio tanto bistrattato come il lupo, di cui si sa poco e che non si è mai avuto il coraggio di guardare negli occhi. «Italiano prigioniero sono» fa luce sul dramma della prigionia nei campi di lavoro della Germania nazista: è la storia del brindisino Oscar Pronat, un eroe che da quell’abisso della ragione è riuscito a tirarsi fuori. Inforcando la sua bicicletta e pedalando come un treno verso Brindisi.

 

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