Fratelli d’Italia A.N. della provincia di Brindisi denuncia le gravissime carenze nel settore sicurezza.
Nelle foto pubblicate si vede la chiusura del posto di polizia ferroviaria e lo si capisce dall’accensione della luce gialla che sula porta d’ingresso. Sarebbe il sistema di allarme che si inserisce quando il personale è assente per tutta la notte. Emblematico doppio messaggio di insicurezza e via libera per i criminali. In un’altra foto vi è il convoglio cisterne composto da 14 carri (è sempre la stessa composizione), totalmente incontrollato nonostante richiesto data la pericolosità.
Ecco la nota per esteso.
“Si ritiene ormai indispensabile porre fine a ciò che da sempre affligge questo lembo di territorio Italiano, il bramato oblio da parte delle Autorità Istituzionali, la cui perduranza, nel corso di questi ultimi anni, ha inabissato l’intera struttura sociale, vessando la vita di ogni singolo cittadino.
Gli episodi criminosi che si sono verificati tra le vie cittadine della provincia di Brindisi, risultano essere tanto gravi, tali da renderli meritori di attenzione da parte della competente Direzione Investigativa Antimafia, la quale più volta espressasi in merito, ha delineato un preoccupante assetto criminale su tutto il territorio provinciale.
Tutto ciò è il risultato di un mancato impegno da parte delle Istituzioni che non hanno mai ben marcato e sancito la corretta morale, in ordine a quel senso di cultura e legalità, nelle menti dei giovani, figli di un triste passato che sembra non scomparire mai.
In barba ad ogni fondamentale principio di gestione pubblica, è mancata la meritevole collocazione del problema all’interno dell’agenda politica, da parte del sistema politico, unico responsabile del mancato processo di sviluppo economico e sociale.
Le istituzioni presenti sul territorio quali le forze di Polizia -afferma Vincenzo Negro, referente provinciale del dipartimento sicurezza del partito-, sono oggetto di carenze di risorse organiche e strumentali, tanto quasi da sbeffeggiare chi, quotidianamente con alto spirito di dedizione e senso del dovere, indossando una Divisa, accetta i rischi stessi derivanti dagli errori di una politica sbagliata, la stessa che dovrebbe difendere i suoi cittadini ed i suoi uomini, corredando con la idonea e necessaria strumentazione.
Quanto appena rilevato è ciò che il S.A.P. Sindacato Autonomo di Polizia, nella sua unica e lodevole battaglia in favore degli uomini in divisa e dei cittadini, porta avanti da tempo, a tutti i livelli rappresentativi istituzionali, evidenziando le carenze e profilando le giuste soluzioni, riconoscendo giusta la doverosa interconnessione tra i vari attori sociali e le istituzioni.
Si ricorda l’azione sindacale del S.A.P., il quale oltre che portare alla luce il deficit d’organico della locale Questura e Commissariati di Pubblica Sicurezza, rileva che il mancato rinforzo protrattosi negli anni, ha provocato l’innalzamento dell’età media degli operatori di polizia, i quali per pochissimi spiccioli si ritrovano quotidianamente ad affrontare situazioni di notevole criticità, pur di garantire la sicurezza dei cittadini.
Alle problematiche rappresentate, se ne aggiungono ulteriori di carattere strumentale, il malfunzionamento ormai da tre anni, del sistema di videosorveglianza cittadino e dei suoi punti sensibili centralizzato con le forze di Polizia, il quale grava ancor di più sulla carenza di personale, rendendo privo di ogni qualsivoglia controllo l’intero territorio ed i suoi punti sensibili”.