LA CITTA’ DI OSTUNI SUPPORTA “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”

C’è anche la Città bianca nella lista dei tredici Comuni che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione a sostegno de La Gazzetta del Mezzogiorno, ideata e promossa dall’associazione culturale latianese “L’isola che non c’è”. Dopo aver celebrato il 130° anniversario della fondazione, uno tra i quotidiani più letti del Sud Italia rischia di chiudere a causa del sequestro disposto dal Tribunale di Catania alla società editrice. Diffusa tra Puglia e Basilicata, La Gazzetta copre un ampio territorio grazie alla fitta rete di redazioni locali che, producendo ogni giorno un importante volume di notizie, compongono quel grande presidio a difesa dell’informazione pubblica, che La Gazzetta del Mezzogiorno oggi rappresenta.

Presieduta dal giornalista Franco Giuliano, “L’isola che non c’è” ha dato vita a un’iniziativa che coinvolge istituzioni, enti pubblici e privati, associazioni, aziende, società di trasporto e ciascun singolo lettore pugliese. Da martedì 15 gennaio, all’interno dell’atrio d’ingresso di Palazzo San Francesco è esposto lo striscione fornito dall’associazione latianese a tutte le realtà che hanno voluto aderire alla campagna di sensibilizzazione. Oltre Ostuni, espongono lo stesso striscione anche i palazzi di città di Bari, Andria, Brindisi, Mesagne, Francavilla Fontana, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica, Oria, Carovigno, Fasano, San Michele Salentino e Torre Santa Susanna.

«La Gazzetta del Mezzogiorno deve rimanere un punto di riferimento per la libera informazione di Puglia e Basilicata – afferma il sindaco Gianfranco Coppola – e spetta a noi cittadini difendere due dei diritti fondamentali della democrazia: la libertà d’espressione e l’occupazione. Mi auguro che a stretto giro tutti i Comuni pugliesi aderiscano all’iniziativa e che i lettori non smettano di acquistare, in edicola oppure online, la propria copia del giornale. Quello di aderire alla campagna di sensibilizzazione è sicuramente un gesto simbolico, che acquisisce però grande valore nel momento in cui la comunità persegue in maniera compatta un obiettivo unico e condiviso. E difendere una testata storica come La Gazzetta del Mezzogiorno significa tutelare un bene comune».

 

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