L’ opera di Diego Quarta”Where stars are born” 

vuole essere un omaggio al basket outdoor, al playground, figura di riferimento per professionisti, gente spensierata che si concede momenti di svago tra un “giro” o un “ventuno”, ma soprattutto sognatori.

In tanti ragazzini hanno sognato con la testa tra le nuvole e i piedi sul playground, immaginando di interpretare le gesta dei propri idoli, riavvolgendo nastri di VHS registrati durante la notte, scherzando con i propri compagni, scambiandosi cards come “fleer” o “upperdeck”durante inverni rigidi o estati torride, mossi dalla sola passione per la palla a spicchi.

Non è una semplice gettata di cemento in un’ area urbana, ma un contenitore sociale con tanto di aura onirica, dove coltivare parallelamente agonismo e divertimento, disciplina di allenamento e spensieratezza della “non regola”.

Ogni successo è comunque sempre passato anche da qui, coadiuvando sogni, speranza, divertimento e sacrificio, in un luogo magico dove le stelle nascono.

“Where stars are born” miscela il lettering al design, giocando tra le intersezioni generate dalle linee del campo, dove capeggia al centro una grande stella, puntata dalle luci che come riflettori, puntano su di essa, e una grande onda ad omaggiare la città adriatica e il suo vento di tramontana.

Si ringrazia:

Stabilimento balneare Lido Sant’Anna  per l’accoglienza, Francesco Iurlaro per le riprese e Alessandro G. per il montaggio.

Il materiale è stato gentimente offerto da Fernova di Fabio Picardi

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