Il Cobas Antirazzista di Brindisi organizza Giovedì 28 Marzo alle ore 16,30 sul lungomare di Brindisi,vicino la Capitaneria del Porto,a 22 anni dalla tragedia della nave Albanese “Kater I Rades” la commemorazione di quelle vittime innocenti con un lancio di fiori in mare.
Sarà l’occasione per ricordare tutti i morti in mare nel tentativo di arrivare sulle nostre coste e di un Mediterraneo sempre più rosso di sangue.
Realizzeremo durante la commemorazione un collegamento telefonico con Luca Casarini , militante da sempre e componente della nave “Mare Ionio”, e con Krenar Xhavara uno dei pochi sopravvissuti a quella tragedia dove perse la moglie e una figlia di 6 mesi .
Luca Casarini era un componente dell’equipaggio della nave sequestrata dalla magistratura italiana accusata di aver tratto in salvo 49 persone e rifiutato di consegnarli ai Libici , paese dove non esistono porti sicuri per la guerra civile in atto e nelle prigioni per i migranti le violenze di ogni tipo sono il comportamento quotidiano.
L’affondamento della nave Albanese avvenne dopo la decisione del Governo Prodi a dichiarare guerra alle barchette Albanesi attraverso la decisione governativa di adottare un blocco navale bellico.
Fu proprio quella prima esperienza di respingimento-affondamento a dimostrare che il blocco navale era lo strumento peggiore da utilizzare in quelle situazioni.
Ma la guerra contro chi fugge non si è mai fermata !!!
Questo governo ha chiuso i porti ,ha completamente cancellato tutte le leggi che riguardano forme minime civili di accoglienza e di integrazione , ha bloccato di fatto gli interventi di salvataggio in mare , sta rafforzando il circuito dei centri di espulsione.
Queste leggi cancellate e provvedimenti costringeranno centinaia di migliaia di migranti alla clandestinità.
La loro politica sulla immigrazione è quella di dare soldi a paesi che appoggiano l’Isis come la Turchia in guerra contro i Curdi , oppure come la Libia in preda a centinaia di bande in guerra tra di loro dopo l’intervento militare fatto solo per spartirsi il petrolio.
Questa è la politica dell’aiutiamoli a casa loro.
Un paese civile non può vedere tutto questo e rimanere inerme!!!
Una ampia e vasta mobilitazione è in atto nel paese , bisogna respingere l’odio sparso a piene mani .