INTEGRAZIONE SOCIALE, MAMME DISPERATE E FIGLI IN BALIA DEL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

“Domani sarà il primo giorno di scuola di tanti bambini e ragazzi, di tanti ma non di tutti. Mio figlio domani non entrerà, perché non gli sono stati garantiti i suoi diritti, per la sua dignità, la sua sicurezza e quella di tutti i suoi compagni. Come mi suggeriscono delle mie care amiche (pur non avendo figli disabili) domani nessuno dovrebbe entrare. Anche i professori non dovrebbero entrare. La battaglia dovrebbe essere di tutti. Domani tutti perderemo. Tutti.” Scrive così oggi una mamma brindisina, mamma di un bambino disabile che domani in classe non troverà la sua assistente, il suo angelo custode. Non lo troverà perchè chi doveva organizzare il servizio non lo ha fatto in modo da garantirlo dal primo giorno di scuola. E come questa mamma ce ne sono tante altre che hanno contattato la nostra redazione, madri di figli con gravi disabilità che domani non avranno ciò che spetta di diritto. Mamme lavoratrici che non possono “abbandonare” i propri figli a scuola sapendo che saranno relegati in un angolo e che non avranno chi li accompagnerà in bagno o li aiuterà a fare colazione, a prendere in mano una penna, ad essere scolari come gli altri. Qui ne va della dignità della persona e quando quella persona è un minore disabile non ci sono bilanci o contratti che tengano. Le iscrizioni alla scuola si effettuano nel mese di gennaio e non è pensabile che a settembre il servizio di integrazione scolastica non sia organizzato. Vizio tutto italiano, questo! E allora domani in classe sarebbe bello se ci fossero tutti gli studenti e se a mancare saranno gli assistenti allora si tornerà tutti a casa non solo i disabili! Anche questa è dimostrazione di compattezza, di civiltà, di condivisione di un problema sociale che sta sfuggendo dalle mani. Portate i vostri figli a scuola domani e protestate tutti insieme. Il silenzio assordante della classe politica, semmai ce ne sia ancora una, è imbarazzante, quasi che il problema non riguardasse loro. I genitori se ne ricorderanno quando saranno in una cabina elettorale e state certi che loro non dimenticano i vostri silenzi!

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