Il Sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori della industria aeronautica DAR/DCM(ex GSE) per 3 motivi:
-i lavoratori aspettano dalla curatela fallimentare della GSE il pagamento dei mesi di dicembre 2016 e gennaio 2017 , pialtre cose piccole ma no importanti per un lavoratore.
– l’accordo firmato a febbraio 2018 alla Regione Puglia prevedeva degli incontri di verifica .
Il Cobas da mesi ha richiesto la convocazione della task regionale sulla occupazione , ma nonostante le rassicurazioni da Bari che sarebbe stata convocata a breve purtroppo non si è visto niente.
-terzo punto riguarda una serie di problemi interni legati alla perdita di diritti al momento del passaggio e della gestione/scelta del personale in cassa integrazione.
Sul primo punto abbiamo richiesto un incontro con la curatela fallimentare per fare il punto della situazione .
Le notizie recuperate in modo frammentario fino ad oggi parlano di una richiesta milionaria da parte del MISE (ministero dello sviluppo economico) ai curatori fallimentari per finanziamenti dati alla GSE che non hanno visto risultati.
Questi finanziamenti devono essere restituiti allo Stato Italiano e vengono addirittura prima dei lavoratori .
Su questo aspetto chiederemo eventualmente un incontro al Mise con Luigi Di Maio.
Sul secondo punto avvertiamo una particolare necessità anche per la variazione che ha ricevuto nel corso del tempo il piano industriale presentato allora dai nuovi proprietari Dema che crearono nell’occasione due società , DAR e DCM
La prima , la DAR, rappresentava la unità operativa mentre la seconda ,la DCM, una società senza scopo produttivo , dove appoggiare gli operai collocati in cassa integrazione.
Il Cobas fu l’unico sindacato ad avere dubbi che con una società senza scopo produttivo potesse ottenere la cassa integrazione.
In effetti nei mesi successivi il Ministero bocciò quella richiesta al punto tale che le carte furono ripresentate in modo totalmente nuovo.
Anche la DCM aveva uno scopo produttivo , il che presuppone un ritorno al lavoro per l’80 per cento dei lavoratori in cassa integrazione.
Fare il punto sui programmi di DAR e DCM diventa quanto mai necessario in un settore , quello aeronautico , dove gli appaltatori cambiano programmi a secondo le loro convenienze .
Le professionali acquisite rischiano di rimanere senza lavoro da un momento all’altro e le promesse di occupazione svaniscono come neve al sole.