Indicazione aree idonee per impianti eolici e fotovoltaici, Pagliaro: Nessuna condivisione su ddl che arriverà in Giunta a giorni

INDICAZIONE AREE IDONEE PER IMPIANTI EOLICI E FOTOVOLTAICI, PAGLIARO: “NESSUNA CONDIVISIONE POLITICA SU DDL CHE ARRIVERÀ IN GIUNTA A GIORNI”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“Su un tema così delicato come la regolamentazione delle aree idonee e non idonee all’insediamento di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, avremmo voluto un confronto politico preventivo che tenesse conto anche delle posizioni della minoranza. La nostra, in materia, è chiarissima: no a nuove centrali del vento e pannelli solari in aree incontaminate di particolare pregio. La tutela del paesaggio, per noi, è prioritaria rispetto allo sviluppo economico. Per questo siamo scesi in trincea contro eolico e fotovoltaico selvaggi, e continueremo a dare battaglia.
Ma intanto, entro il prossimo 31 dicembre – secondo quanto prevede il decreto del Ministero dell’Ambiente del 21 giugno scorso – la Regione dovrà mettere nero su bianco, in un’apposita legge, dove i nuovi impianti FER (da fonti energetiche rinnovabili) si potranno autorizzare e dove no. E, inoltre, dove sarà proibito installare pannelli fotovoltaici a terra. Un divieto necessario per impedire lo scempio che è già stato compiuto con la vetrificazione delle campagne, soprattutto salentine. A questo proposito vigileremo perché l’agrivoltaico non diventi un cavallo di Troia per consentire l’installazione di pannelli solari in aziende agricole di facciata.
Solo oggi, in audizione congiunta delle Commissioni Ambiente e Agricoltura, abbiamo saputo che il disegno di legge per attuare il decreto ministeriale in questione è ormai definito, tanto che sarà portato in Giunta entro la prossima settimana. Ci spiace che le interlocuzioni fra tecnici dei tre assessorati competenti (Ambiente, Sviluppo economico e Agricoltura), con il supporto di Arti e Ares, abbiano avuto il solo indirizzo politico della maggioranza, senza confronto in Consiglio. Cosa che invece sarebbe avvenuta, se la nostra mozione per impegnare il Governo a dare attuazione al decreto ministeriale del 21 giugno fosse stata discussa in aula. Una mozione che abbiamo presentato a luglio e che ancora non è stata discussa, bypassando la discussione su un tema per noi cruciale come le cosiddette “energie pulite”.
Non ci stancheremo di ripetere che, proprio l’assenza di regole, di paletti certi fissati a tutela di determinate aree, ha consentito il Far West attuale, con una pioggia di richieste per impianti FER dal capo di Leuca al Gargano: su di noi pendono domande per 92 GW tra fotovoltaico ed eolico, a terra e offshore. Un dato spaventoso e smisurato, se si considera che alla Puglia è richiesta una produzione ulteriore di energia pari a poco più di 7 GW. Questa materia è politica, prima che tecnica, e non accetteremo che passi sopra le nostre teste e che ci venga propinata come una pillola preconfezionata da ingerire senza obiettare. Faremo opposizione in aula, se il disegno di legge – come temiamo – dovesse essere troppo permissivo nei confronti di nuovi insediamenti, se dovesse aprire praterie di conquista alle multinazionali e ai loro giganteschi interessi speculativi, senza preoccuparsi minimamente delle ferite inguaribili inferte al territorio. Non barattiamo il nostro territorio per trenta denari. La nostra terra non è in vendita. Rivendichiamo il diritto ad essere fabbri del nostro destino, del futuro della nostra terra, del paesaggio che lasceremo in eredità a chi verrà dopo di noi”.

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