Sono clamorosi i dati sull’abusivismo in Provincia di Brindisi diffusi dalla Giunta esecutiva di Federalberghi. Nello specifico si tratta di un’analisi degli annunci presenti sul portale Airbnb nel mese di agosto 2018. “In quel mese, nel territorio della Provincia di Brindisi, risultavano disponibili su Airbnb 4.974 alloggi, in crescita del 123,95% rispetto ad agosto 2016, in cui erano pubblicizzati 2.221 alloggi”, spiega Pierangelo Argentieri Presidente di Federalberghi Brindisi. Degli annunci presenti su Airbnb.it 4.277 (85,99%) sono riferiti ad interi appartamenti; 3.151 (63,35%) sono disponibili per più di sei mesi; 2.907 (58,44%) sono gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio. Per Federalberghi questi dati confermano quattro preoccupanti bugie della cosiddetta sharing economy: 1) non è vero che si tratta di forme integrative del reddito: sono attività economiche a tutti gli effetti, che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi; 2) non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare: la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno; 3) non è vero che si tratta di attività occasionali: la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all’anno; 4) non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta: gli alloggi presenti su Airbnb sono concentrati soprattutto in nelle principali località turistiche e in Città, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali. A tutto ciò ne consegue che il consumatore è ingannato due volte: viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela del cliente, dei lavoratori, della collettività, del mercato. “Si pone inoltre con tutta evidenza un problema di evasione fiscale e di concorrenza sleale, che danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza”, aggiunge ancora Argentieri. Federalberghi in questo senso sottolinea l’importanza dell’istituzione del registro nazionale degli alloggi turistici e l’adozione di misure che pongano un argine all’illegalità. L’elenco degli alloggi censiti e disponibili su Airbnb.it saranno ora consegnati da federalberghi al Questore di Brindisi, al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, ai sindaci di tutti i Comuni affinchè si svolgano gli opportuni controlli. “Ribadiremo alle autorità la richiesta di un intervento urgente volto a contrastare con decisione il dilagare dell’abusivismo e della concorrenza sleale”, conclude Argentieri.