Incredibile ma vero, girano da giorni segnalazioni con foto di questa assurda locandina affissa un po’ ovunque nei presidi ospedalieri e uffici di pertinenza dell’Asl di Brindisi: si tratta di un avviso in cui si rammenta agli utenti e ai loro accompagnatori che aggredire verbalmente e fisicamente il personale è un reato. Ma non è un’ovvietà che un’aggressione sia un atto di violenza perseguibile per legge? Eppure l’azienda ospedaliera locale sente la necessità di metterlo nero su bianco sui muri di ospedali e uffici. E’ evidente che gli atti di violenza, le offese e ingiurie sono all’ordine del giorno nei confronti del personale sanitario. Possibile che queste aggressioni siano divenute una tale consuetudine che si è reso necessario ricordare agli utenti “che non si picchia il personale”? Passare una giornata in questi uffici è come andare in trincea, dunque? Purtroppo, però, è vero, basta passare una giornata in fila per un ticket, o peggio ancora in pronto soccorso, per respirare una tensione che si taglia col coltello e che spesso, troppo spesso, sfocia in aggressioni. E non si tratta solo di utenti dalla poca pazienza e qualche caso di personale dalla risposta un po’ troppo “cruda” e maleducata. No! Questo cartello, purtroppo, è una chiara ammissione del fallimento della sanità pubblica pugliese, tra tagli al personale messo allo stremo di turni assurdi a gestire le emergenze, specialmente in prima linea, e, bisogna avere il coraggio di dirlo, sprechi di denaro investito in settori e progetti che nulla hanno a che fare con le emergenze, almeno quelle dei cittadini.
Carmen Vesco
