Altra tegola sulla credibilità della gestione sanitaria dell’ospedale Perrino di Brindisi. A causa di un guasto al processatore, infatti, ben 400 esami istologici effettuati dall’8 al 18 agosto sono stati danneggiati in maniera irreparabile e quindi l’unica alternativa è quella di ripetere tali esami.
Il problema è gravissimo, in quanto gran parte delle biopsie effettuate non potranno essere ripetute in quanto richiederebbero ulteriori interventi particolarmente invasivi e peraltro i tessuti da esaminare non sarebbero più presenti.
Dell’accaduto, a quanto pare, la direzione sanitaria avrebbe avvisato tutti i dirigenti dei singoli reparti, ma senza suggerire cosa fare per tentare di individuare un rimedio, quantomeno per i casi più semplici.
In realtà, tanto per essere chiari, le biopsie vengono effettuate per stabilire o meno la presenza di cellule tumorali e quindi aver danneggiato i “campioni” rappresenta un fatto gravissimo ed irrimediabile.
Ci si pone un interrogativo: perché non ci si è resi conto subito che il processatore stava funzionando male? Perché gli esami istologici non sono stati inviati ad altre strutture sanitarie?
Sta di fatto che quanto accaduto va a ricadere sulla salute dei pazienti e, in particolare, su quella dei quattrocento che si sono sottoposti ad interventi chirurgici particolarmente delicati.
Sarà una combinazione, ma i disservizi continuano a coinvolgere sempre di più l’ospedale Perrino, con una perdita catastrofica di credibilità.