Nessuno vuole ammetterlo, soprattutto la parte pubblica. Ma si ha la netta sensazione che si vuole sbarazzarsi della Santa Teresa, la società in house della Provincia di Brindisi, con i suoi 120 lavoratori o parte di essi. La riunione odierna a cui hanno partecipato il segretario generale dell’Ente, Fabio Marra, la dirigente Alessandra Pannaria, il capo di Gabinetto, Francesco Civino, l’ufficio del Mercato del Lavoro e i sindacati, si é conclusa con un nulla di fatto e con il rischio per davvero che dal 1° gennaio la società chiuda definitivamente i battenti. Un lumicino di speranza solo nel tentativo di coinvolgere la task force regionale e la parte politica della Provincia, con il presidente Bruno in primis, oggi assente, per capire se é praticabile la proposta di mandare i lavoratori in cassa integrazione in deroga per qualche mese, con la speranza di riprenderli per la continuazione delle attività, I sindacati sono scettici perché hanno la sensazione che sia il Consiglio provinciale, che ha fatto una delibera particolare, che la parte burocratica abbiamo già deciso il destino, purtroppo negativo, della società, che potrebbe essere mesa in liquidazione. Si é in attesa di sviluppi a breve perché nel giro di un paio di giorni, probabilmente venerdì o lunedì prossimo, ci sarà un’altra riunione allargata alla Regione, con il coinvolgimento del presidente della Provincia, Maurizio Bruno. Qualcuno, prima o poi, dovrà uscire allo scoperto.
